INTRECCI CINEMA - Pirandello e il cinema

intre cci CINEMA Pirandello e il cinema Un rapporto di odio e amore Il rapporto di Pirandello con l arte cinematografica è altalenante e ambiguo. L entusiasmo espresso in alcune occasioni («Perché tenerci lontani da questo nuovo modo d espressione che ci permette di rendere sensibili fatti appartenenti a un àmbito che è quasi del tutto interdetto al Teatro e al Romanzo? ) si capovolge per lo più in giudizi del tutto negativi, in cui il nuovo mezzo d espressione è definito «sconcia contaminazione e «ibrido giuoco . Come altri intellettuali, infatti, egli vede nel cinema un volgare surrogato del teatro, una brutta copia dell originale. Eppure gli scrittori, in qualità di sceneggiatori o soggettisti, potevano trarre dal cinema notevoli vantaggi economici, e Pirandello, come gli altri, fu attratto dal miraggio di un facile guadagno. c Greta Garbo nel 1932, all epoca delle riprese del film Come tu mi vuoi, di George Fitzmaurice. Le prime pellicole pirandelliane Progetti realizzati e mancati La sua collaborazione con l industria cinematografica inizia negli anni Dieci. I capannoni di vetro della Film Arte Italiana sorgono proprio sotto le finestre della sua casa romana e allo scrittore capita di assistere alle riprese, suggerendo scene ed episodi, fino a proporre testi originali da trasferire sullo schermo. Il primo film tratto da un opera di Pirandello (Lumìe di Sicilia) è del 1920, si intitola Il crollo ed è diretto da Mario Gargiulo; seguono le due versioni di Ma non è una cosa seria, rispettivamente di Augusto Camerini e Mario Camerini (1921 e 1936); del 1921 è Il viaggio, diretto da Gennaro Righelli, che sarà portato di nuovo sullo schermo dopo cinquant anni da Vittorio De Sica, con Sophia Loren e Richard Burton (1974). Celebri le interpretazioni, che chiudono, nel 1926, la filmografia muta dell opera pirandelliana, del Fu Mattia Pascal di Marcel L Herbier e di Enrico IV di Amleto Palermi. L avvento del sonoro suscita notevoli perplessità in Pirandello, che preferisce il muto con le didascalie. Viste le difficoltà nell armonizzare letteratura e cinema, egli pensa a un avvicinamento alla musica, immaginando un nuovo linguaggio, visivo e musicale, che chiama cinemelografia . Ma la sua idea non ha seguito e nel 1928 viene definitivamente accantonata: il cinema sonoro (parlato e non solo musicale) sta ormai percorrendo tutt altre strade. Quando nel 1930 esce il primo film sonoro del cinema italiano, La canzone dell amore, di Gennaro Righelli, sembra realizzarsi un vero e proprio paradosso pirandelliano: il soggetto è tratto, infatti, dalla sua novella In silenzio. Nel 1932 Pirandello segue personalmente a Hollywood le riprese di Come tu mi vuoi, diretto da George Fitzmaurice e interpretato da Greta Garbo, partecipando alla lavorazione con consigli e suggerimenti. L anno seguente esce Acciaio, diretto da Walter Ruttmann, tratto da un soggetto (Giuoca, Pietro!) scritto da Pirandello appositamente per il cinema su richiesta di Benito Mussolini. L opera di Pirandello che più ha attirato l interesse di registi e produttori è, però, Sei personaggi in cerca d autore; per diversi anni lo scrittore cerca di realizzarne una versione cinematografica, ma morirà senza vederla sullo schermo. Forse anche per questo uno degli ultimi commenti sul cinema, scritto in una lettera a Marta Abba del 1934, suona così amaro: «Non c è da fidarsi di nessuno, Marta mia, in questo sporco mondo del Cinematografo, mondo di malfattori idioti e brutali, dove s è accampato il rifiuto e il ributto di tutta la società, la putredine . Nonostante questo disilluso testamento, l elenco dei film ispirati alla sua opera, compresi quelli realizzati per la televisione, è cresciuto via via, di pari passo con la sua fama internazionale di scrittore. L AUTORE / LUIGI PIRANDELLO / 795

Classe di letteratura - volume 3A
Classe di letteratura - volume 3A
Dal secondo Ottocento al primo Novecento