Classe di letteratura - volume 3A

timento d esilio che ci angoscia (r. 99). Se la luce del lanternino ci esclude dalla vita universale, la morte, paradossalmente, ci riconcilia con essa. 1. Quale concezione della morte emerge da questo brano? Una descrizione della modernità Se è vero che ciascuno di noi proietta intorno a sé una luce di un colore particolare (ed ecco, accanto al relativismo di cui si è già detto, anche un relativismo della morale e del pensiero), in ogni epoca certe tonalità prevalgono sulle altre. Anselmo Paleari le chiama lanternoni (r. 42), e si riferisce alle grandi astrazioni del pensiero e della morale (Verità, Virtù, Bellezza, Onore, e che so io , rr. 42-43), alle grandi ideologie e ai sistemi di valori che dominano in un certo periodo storico. Ne cita due in particolare, quello di colore rosso della vitalistica virtù pagana e quello violetto, color deprimente (r. 44) della fede cristiana. La luce collettiva dei lanternoni assicura agli individui un orizzonte di riferimento, un insieme di valori codificati cui fare affidamento; ma quando essa si spegne, le piccole luci colorate dei singoli uomini brulicano caotiche nello scompiglio generale (chi va di qua, chi di là, chi torna indietro, chi si raggira; nessuna più trova la via, rr. 50-51). Noi dice Paleari viviamo proprio in una di queste epoche di angosciante disorientamento, privi di un lanternone collettivo cui guardare: l uomo moderno si aggira spaesato nell oscurità. Qualcuno si rivolge alla fede, qualcun altro alla scienza, tutti sbagliando si affannano a cercare una luce che dissipi le tenebre, non riconoscendo una verità fondamentale, ossia che tutto questo mistero non esiste fuori di noi (rr. 89-90). 2. Che cosa crea i colori delle diverse lanterne? 3. Con quale metafora viene descritta la confusione nel momento in cui uno dei lanternoni si spegne? Che immagine dell umanità ne emerge? 4. Con quale atteggiamento sono considerati coloro che ancora si recano in chiesa ad alimentare le loro lanternucce? Profondità e leggerezza Le scelte stilistiche Pirandello espone la sua visione del mondo e tocca i punti più profondi della sua concezione dell esistenza con il tono in apparenza leggero dell intrattenimento («Dorme, signor Meis? . «Segua, segua pure, signor Anselmo: non dormo. Mi par quasi di vederlo, codesto suo lanternino , rr. 31-33). La stessa scelta di chiamare lanterninosofia (r. 8) una teoria filosofica ha lo scopo di lasciare il lettore perplesso: il termine ironico e quasi buffo fa intendere che si tratti di uno scherzo, del vaneggiamento di un folle in cerca di un contatto con l aldilà (tutto il discorso di Anselmo Paleari è, in prima istanza, rivolto a trovare un saldo ancoraggio ai suoi esperimenti spiritici). In realtà, l obiettivo dell autore riflettere sulla condizione dell essere umano nell universo e sui rapporti tra individui e sistemi di valori è tutt altro che banale, ma è ottenuto ancora una volta con un procedimento umoristico, che all iniziale comicità (l «avvertimento del contrario : una filosofia seria non dovrebbe avere un nome ridicolo) fa subentrare il «sentimento del contrario , una riflessione meditata e amara. 5. Il signor Paleari espone la propria lanterninosofia in un dialogo: rintraccia nel testo gli elementi discorsivi tipici del parlato. 6. Individua nel testo le battute ironiche con cui il narratore-protagonista Adriano Meis commenta il discorso del signor Paleari. 7. | SCRIVERE PER ARGOMENTARE | La morte non esiste, non è l estinzione della vita, ma il soffio che spegne in noi questo lanternino (r. 93). Riconoscersi parte di un tutto è l invito rivolto da Pirandello all uomo moderno. Il messaggio, ancora solo abbozzato nel Fu Mattia Pascal, verrà portato alle estreme conseguenze in Uno, nessuno e centomila, con l abbandono definitivo, da parte del protagonista Vitangelo Moscarda, di ogni connotazione individuale. Prova a riflettere, in un testo argomentativo di circa 40 righe, sul concetto paradossale di un individuo senza identità : un essere umano che si perde nel flusso della «vita universale è ancora tale? L AUTORE / LUIGI PIRANDELLO / 759

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Classe di letteratura - volume 3A
Dal secondo Ottocento al primo Novecento