Classe di letteratura - volume 3A

come una fusione, una compenetrazione analoga alla coincidentia oppositorum ( coincidenza degli opposti ) dei mistici. Il mondo dopo Copernico Il rifiuto delle convenzioni narrative Dietro la celebre esclamazione di Mattia (io debbo ripetere il mio solito ritornello: Maledetto sia Copernico!, rr. 39-40) vi è un profondo rimpianto per la grandezza epica del mondo del passato, un mondo in cui l essere umano, non ancora cosciente della sua insignificante piccolezza, riteneva di trovarsi al centro di un incrollabile sistema di certezze. Quando la Terra non girava (r. 43), continua Mattia, ma è subito interrotto da don Eligio; il discorso lasciato in sospeso suggerisce una pluralità di confronti fra antico e moderno, volti però in definitiva a riconoscere l inutilità della scrittura (di una narrazione minuta e piena d oziosi particolari, r. 52) in un mondo smitizzato. L effetto straniante è generato proprio da questa dichiarazione iniziale, cioè nella negazione ostentata dell atto di narrare (Non mi par più tempo, questo, di scriver libri, neppure per ischerzo, rr. 37-38), del quale i lettori, paradossalmente, hanno però davanti la piena realizzazione, il romanzo compiuto. Il gioco sottile dell affermazione-negazione lascia emergere impietosamente la contraddizione radicata nel pensiero della modernità: negare il senso di ciò che si sta facendo, mettendo in dubbio la realtà, è la sfida che Pirandello lancia alla narrativa del suo tempo. La relazione tra gli studi di Copernico e la riflessione umoristica è testimoniata, del resto, da un passo del saggio L umorismo, in cui si legge che «Uno dei più grandi umoristi, senza saperlo, fu Copernico, che smontò non propriamente la macchina dell universo, ma l orgogliosa immagine che ce n eravamo fatta . Le scelte stilistiche Il dialogo tra Mattia e don Eligio, costituito spesso da brevissime battute che si accavallano, è impostato sulla ricerca di uno stile nuovo con cui intraprendere la scrittura del romanzo. In un certo senso, è come se Pirandello ammettesse il lettore nel suo laboratorio, permettendogli di assistere alla formazione di un innovativo modo di narrare. Ciò che risulta chiaro da subito è che cosa non deve essere un romanzo (Il signor conte si levò per tempo, alle ore otto e mezzo precise La signora contessa indossò un abito lilla con una ricca fioritura di merletti alla gola ecc., rr. 58-59): nella varietà di questi esordi, tratti dagli stili correnti della letteratura dell Ottocento, emerge un repertorio di formule e di personaggi stereotipati, quelli del romanzo realistico, che Pirandello rifiuta programmaticamente. L autore non esibisce alcuna precisione documentaria né effetti patetici, ma una scrittura cosciente della propria precarietà, del relativismo delle percezioni, dell incomunicabilità tra gli individui. Da qui deriva uno stile incerto e smarrito, proprio di un narratore poco convinto di voler raccontare i fatti ma ormai coinvolto in una storia che, solo per la sua stranezza, vale la pena di provare a ripercorrere (Ebbene, in grazia di questa distrazione provvidenziale, oltre che per la stranezza del mio caso, io parlerò di me, ma quanto più brevemente mi sarà possibile, dando cioè soltanto quelle notizie che stimerò necessarie, rr. 90-92). VERSO LE COMPETENZE COMPRENDERE 1 Chi tenta, per primo, di mettere ordine nel caos della biblioteca Boccamazza? 2 Che cosa risponde Mattia quando don Eligio gli consiglia di scrivere le sue memorie? 3 Per fortuna, l uomo si distrae facilmente (rr. 8081): quali considerazioni seguono questa sentenza e in che modo servono a giustificare la stesura del romanzo? 4 Nel brano viene citato un catastrofico evento naturale: di quale fatto si tratta e a quale scopo entra nel discorso di Mattia Pascal? ANALIZZARE 5 Descrivi brevemente come si presenta la chiesa sconsacrata adibita a biblioteca in cui lavora Mattia Pascal. L AUTORE / LUIGI PIRANDELLO / 751

Classe di letteratura - volume 3A
Classe di letteratura - volume 3A
Dal secondo Ottocento al primo Novecento