La nascita del personaggio

IN BREVE rabbia e la stizza lasciano subito il posto a un illuminazione: l idea di poter cominciare una nuova vita, finalmente libero da ogni legame con il passato, di rinascere con una coscienza «vergine e trasparente . Essendo ufficialmente morto, Mattia decide di voltare drasticamente pagina e, invece di tornare in paese per chiarire l equivoco, tenta di costruirsi una nuova identità sotto il nome di Adriano Meis. Si stabilisce a Roma in affitto nella casa di un bizzarro personaggio. Soffre però per l isolamento in cui vive a causa del suo non esistere anagraficamente. Il trasferimento a Roma Dopo aver trascorso diversi mesi girovagando per l Europa, deluso dal «senso penoso di precarietà che tien sospesa l anima di chi viaggia , Mattia-Adriano si trasferisce a Roma, prendendo una stanza in affitto nella casa di un bizzarro personaggio, Anselmo Paleari. Qui trascorre le giornate fra le sottili disquisizioni del suo logorroico ospite e le attenzioni amichevoli della figlia di lui, Adriana. Ben presto, però, comincia a sentire l inconsistenza di questa assoluta libertà, il vuoto di una non-esistenza che lo condanna alla totale estraneità dal consesso umano. Innamoratosi della giovane Adriana, si rende conto che non potrà mai sposarla, perché si è autocostretto a vivere come un «forestiere della vita : per la legge egli non esiste, se non come un nome (un «fu ) sulla lapide del cimitero di Miragno, e così non può nemmeno denunciare un furto o accettare una sfida a duello, quando se ne presenta l occasione. La vera identità di un individuo è quella che gli viene conferita dallo stato civile: fuori dalla «trappola della società c è solo un infinita e insopportabile solitudine. Finge il suicidio di Adriano Meis. Al ritorno al proprio paese scopre che la moglie si è risposata e ha avuto una figlia. Ora Mattia è davvero nessuno: è il fu Mattia Pascal. Il secondo suicidio L unico modo per uscire dai lacci di questa ragnatela è inscenare un secondo suicidio, quello di Adriano Meis: la morte appare di nuovo, agli occhi dell eroe disorientato, come l occasione privilegiata per rientrare nella vita. Lasciato un biglietto sull argine del Tevere, torna a Miragno, deciso a farsi riconoscere da tutto il paese e con il preciso intento di vendicarsi della moglie e della suocera, verso le quali nutre un forte risentimento. Ma una brutta sorpresa lo attende: la moglie Romilda si è risposata con Pomino, un suo vecchio amico d infanzia, e ha avuto da lui una figlia. Mattia non è più nessuno: sebbene ancora vivo, è un «escluso dalla vita; così, convintosi a non rivendicare il suo posto a fianco della moglie, «si acconcia a fare il morto definitivamente. Si ritira nella sua biblioteca, dedicandosi alla stesura di una sorta di memoriale privato e recandosi di tanto in tanto al cimitero per deporre un fiore sulla propria tomba. A chi gli chiede notizie sulla sua identità risponde: «Io sono il fu Mattia Pascal , un uomo che non esiste per la società, un nome vuoto. | LA NASCITA DEL PERSONAGGIO | Secondo Pirandello le relazioni donano identità agli individui. Mattia Pascal ha tagliato i suoi legami sociali: da persona è diventato personaggio. Persona e personaggio La persona, secondo Pirandello, si definisce soltanto entro una trama di relazioni sociali e familiari che, se da una parte la costringono e ne ostacolano la libertà, dall altra le conferiscono un identità, circoscrivendo l indeterminatezza della «vita entro i confini di una «forma individuale. Mattia, nella sua vicenda, perde per ben due volte la propria identità personale, perché per due volte recide i vincoli che lo legano al contesto sociale. Dopo essere diventato inesistente come persona, però, egli rinasce come personaggio, nello spazio e nel tempo che la letteratura offre in sostituzione della vita. Questa trasformazione avviene ancora prima che il romanzo cominci; quando inizia l atto della scrittura, infatti, la metamorfosi è già compiuta, e il dissolvimento dell io reale di Mattia Pascal è ormai totale: la sua vita si è trasformata in letteratura. Il fatto che Mattia cominci a narrare la sua vicenda quando è diventato un «fu , e non prima, è significativo: la scrittura simboleggiata metaforicamente dall occhio strabico del personaggio che, tendendo «a guardare per conto suo, altrove , lo rende diverso dagli altri e divergente è per Pirandello l atto di straniamento per eccellenza. L AUTORE / LUIGI PIRANDELLO / 743

Classe di letteratura - volume 3A
Classe di letteratura - volume 3A
Dal secondo Ottocento al primo Novecento