CONSONANZE CONTEMPORANEE - Silvio D’Arzo – Un altro belluca

CONSONANZE CONTEMPORANEE Silvio D Arzo UN ALTRO BELLUCA Come l impiegato Belluca della novella pirandelliana Il treno ha fischiato, anche il professor Lidemo Gori, protagonista del racconto Una storia così di Silvio D Arzo (1920-1952), un bel giorno sente misteriosamente che la propria vita necessita di una svolta: docente di Lettere in un liceo, uscito da scuola non prova il desiderio di tornare a casa, ma al contrario si avventura verso il fiume, dal quale si sente stranamente attratto. Il suo lavoro di insegnante forse non gli basta più. La natura lo chiama a una misteriosa metamorfosi, a una comunione con gli elementi che ha come presupposto l abbandono dell individualità sociale, della maschera professionale, con tutti i suoi obblighi, doveri, divieti. Successe che il professor Lidemo Gori, insegnante di materie letterarie al R. Liceo-ginnasio, uscendo dalla scuola, non sentì quel giorno desiderio di casa e di famiglia. [ ] E quel giorno, almeno in apparenza, aveva lo stesso sole e le stesse acque forse anche lo stesso numero d ore, non ricordo di tutti i giorni che son fioriti da quando questo mondo si è svegliato. Il fiume, placido e vasto, fra le erbose rive, lo attirava stranamente. In cielo, poi, le tortore sembravano angeli. Ecco: sentiva un desiderio pacato, tranquillo, di accarezzarne una e di posare la mano sul collo bianco e trepido e sulle zampette rosa come la lingua dei bambini. E uscì verso il fiume. [ ] E cadde nell acqua del fiume. Una frotta di pesci color di niente corsero via per sempre, impauriti: il sole, che si bagnava nell acqua, si stracciò tutto come un giornale, poi si ricompose a disco, dondolando: e veniva quasi voglia di tirarlo su con due dita tutto gocciolante come una moneta caduta in una vasca. Poi tutto fu senz altro uguale a prima. Le onde continuarono a scorrere come fossero sempre le stesse: gli alberi alti e fermi come prima, percorsi dal fresco fruscio di sempre. Solo il cielo cominciava dolcemente a cambiarsi, perché la falce della luna spuntava già vergine e calma, facendo pensare a cose strane e lontane. Di nuovo c era solo la luna. La luna e il cappello anzi: perché sull acqua, nel mezzo, galleggiava a fatica il cappello scuro del professor Gori. Un cappello che doveva essergli costato parecchio ed al quale teneva non poco. Sono io stesso il primo a riconoscere che fin qui nulla di eccezionale è accaduto: e nemmeno, anzi, di strano. Un uomo che cade nell acqua e vi si annega costituisce ormai soltanto un modesto fatto di cronaca, che passa quasi del tutto inosservato: il particolare, poi, che l uomo annegato sia un ordinario di lettere in un R. Liceo non aggiunge nulla di eccezionale io credo alla circostanza. L eccezionale, per così dire, verrà in seguito. Ora. Si crede comunemente che quando un uomo cade in un fiume e non lo si riesce più a trovare, sia senz altro morto: e lo si immagina già livido ed enorme, calvo, tutto succhiato dai pesci e dall acqua: ma la cosa, se pur qualche volta è accaduta, non può essere accettata così senz altro, come un postulato o una legge di fisica. Affatto. Il dottor Gori, per esempio, caduto all improvviso nel fiume e non più sorto a galla, non morì: e nessuno (nessuno dico) può togliermi dalla testa che anche la stessa cosa, o press a poco, sia capitata pure a tutti coloro, precipitati in acqua, di cui non si è mai più potuto in seguito rinvenire il cadavere. [ ] Il dottor Gori, dunque sprofondato nel fiume, sentì solo un gran freddo, un freddo impossibile, assurdo, come se gli avessero ravvolto tutto il corpo in un lenzuolo di seta bagnata: e si volle render conto di tutto questo. Ma nell attimo stesso in cui tentava di spiegarsi questo gelo improvviso, questa oscurità assoluta, quest odore di giunchi e di anguille, non si sentì più; si ignorò del tutto. Il professore divenne acqua, divenne giunco, divenne soltanto una cosa nera e bagnata: una buffa cosa che galleggiava dolcemente sull acqua, facendo sorridere forse le rane. Sempre, s intende, che le rane capiscano certe cose. Solo più tardi le onde lo posarono su una spiaggia con uno spumeggio bianco e discreto, poi si ritirarono in fretta scivolando, per tornare acqua informe e senza vita. Qualche tempo dopo il sapore asprigno e sterile della sabbia fece aprire gli occhi al dottor Gori. (Silvio D Arzo, Casa d altri e altri racconti, a cura di Roberto Carnero, Bompiani, Milano 2020) PER SCRIVERNE Padroneggiare l arte del confronto è essenziale nella stesura di testi, sia interpretativi sia letterari come quelli qui presentati (la novella di Pirandello e il racconto di D Arzo). Prova a stabilire somiglianze e differenze tra i due scritti, a partire dai due protagonisti che reagiscono entrambi in modo apparentemente strampalato e irrazionale a una condizione di malessere e di stanchezza. Nel farlo cerca di stabilire simmetrie, contrapposizioni, concessioni adoperando i connettivi adeguati allo scopo (mentre, da una parte dall altra, se allora, certo eppure ecc.). Infine esprimi un tuo giudizio personale motivando le ragioni che se è così ti fanno preferire un testo all altro. 741

Classe di letteratura - volume 3A
Classe di letteratura - volume 3A
Dal secondo Ottocento al primo Novecento