Classe di letteratura - volume 3A

PALESTRA DI SCRITTURA 35 40 45 50 55 60 65 fosse arrivati a darsi del tu dopo di non essersi conosciuti per un tempo infinito e pronti a non rivedersi mai più per un altro infinito tempo. Compresi finalmente che cosa fosse la perfetta salute umana quando indovinai che il presente per lei era una verità tangibile in cui si poteva segregarsi6 e starci caldi. Cercai di esservi ammesso e tentai di soggiornarvi risoluto di non deridere me e lei, perché questo conato non poteva essere altro che la mia malattia ed io dovevo almeno guardarmi dall infettare chi a me s era confidato. Anche perciò, nello sforzo di proteggere lei, seppi per qualche tempo movermi come un uomo sano. Essa sapeva tutte le cose che fanno disperare, ma in mano sua queste cose cambiavano di natura. Se anche la terra girava non occorreva mica avere il mal di mare! Tutt altro! La terra girava, ma tutte le altre cose restavano al loro posto. E queste cose immobili avevano un importanza enorme: l anello di matrimonio, tutte le gemme e i vestiti, il verde, il nero, quello da passeggio che andava in armadio quando si arrivava a casa e quello di sera che in nessun caso si avrebbe potuto indossare di giorno, né quando io non m adattavo di mettermi in marsina.7 E le ore dei pasti erano tenute rigidamente e anche quelle del sonno. Esistevano, quelle ore, e si trovavano sempre al loro posto. Di domenica essa andava a Messa ed io ve l accompagnai talvolta per vedere come sopportasse l immagine del dolore e della morte. Per lei non c era, e quella visita le infondeva serenità per tutta la settimana. Vi andava anche in certi giorni festivi ch essa sapeva a mente. Niente di più, mentre se io fossi stato religioso mi sarei garantita la beatitudine stando in chiesa tutto il giorno. C erano un mondo di autorità anche quaggiù che la rassicuravano. Intanto quella austriaca o italiana che provvedeva alla sicurezza sulle vie e nelle case ed io feci sempre del mio meglio per associarmi anche a quel suo rispetto. Poi v erano i medici, quelli che avevano fatto tutti gli studii regolari per salvarci quando Dio non voglia ci avesse a toccare qualche malattia. Io ne usavo ogni giorno di quell autorità: lei, invece, mai. Ma perciò io sapevo il mio atroce destino quando la malattia mortale m avesse raggiunto, mentre lei credeva che anche allora, appoggiata solidamente lassù e quaggiù, per lei vi sarebbe stata la salvezza. Io sto analizzando la sua salute, ma non ci riesco perché m accorgo che, analizzandola, la converto in malattia. E, scrivendone, comincio a dubitare se quella salute non avesse avuto bisogno di cura o d istruzione per guarire. Ma vivendole accanto per tanti anni, mai ebbi tale dubbio. Quale importanza m era attribuita in quel suo piccolo mondo! 6 segregarsi: isolarsi, rinchiudersi. 706 / IL PRIMO NOVECENTO 7 marsina: frac.

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Classe di letteratura - volume 3A
Dal secondo Ottocento al primo Novecento