Classe di letteratura - volume 3A

gli ficcavo le dita negli occhi e gli mettevo in disordine i quattro peli della testa finché lui perdeva la pazienza e diceva moglie portatelo via tu questo demonio, e mia madre mi veniva a prendere ma poi non poteva tenermi perché aveva sempre qualcosa da fare specie all ora di cena quando tornavano a casa dalla bottega. La bottega era sotto i portici in piazza come le altre botteghe del paese, da una parte avevamo la bottega dei generi casalinghi dove vendevano piatti, bicchieri, pentole e lumi a petrolio per i contadini in mezzo ai campi che non avevano ancora la luce elettrica, e dall altra parte c era la pasticceria bar Venezia che era la più bella bottega del paese e forse del mondo intero tutta stucchi bianchi e oro, e lì vendevano paste, cioccolato e caramelle, cose che costavano soldi e facevano male alla pancia, e io non volevo assolutamente avere male alla pancia altrimenti avrebbero cercato di darmi l olio di ricino8 mentre io sapevo di non poterlo prendere perché una volta che la mamma aveva cercato di darmelo con lo zucchero e il limone e lei diceva che l olio neanche si sentiva io invece l avevo sentito e non ero riuscito a mandarlo giù, era proprio una cosa che non mi era riuscito di fare, ma questo la mamma non lo capiva, credeva che fossi come i bambini buoni che l olio magari coi modi bruschi lo prendono, così mi aveva chiuso il naso per farmi aprire la bocca e mandarmelo giù per forza, e allora io gliel avevo sputato tutto addosso sul vestito, non apposta ma perché m era venuto un vomito da strangolarmi, però lei aveva creduto che gliel avessi sputato apposta per questo s era arrabbiata tanto e me ne aveva date quattro di fisse9 sul sedere, e poi mi aveva lasciato solo in camera a piangere al buio per il dolore e la confusione dell ingiustizia, e dopo quella volta mai più lo dissi quando avevo male, neppure quando mi veniva mal di pancia da morire perché mangiavo troppa minestra di fagioli, mi tenevo i dolori senza dir niente a nessuno per paura dell olio di ricino, che la mamma si arrabbiasse se non ce la facevo a prenderlo, e ad ogni modo non era solo per paura dell olio che non insistevo per non farmi comprare le paste o i cioccolatini ma perché erano porcherie che costavano un occhio della testa, così diceva mio padre mentre per me le porcherie erano soltanto quelle che si facevano di 8 l olio di ricino: ha proprietà lassative. 9 quattro di fisse: quattro sculaccioni ben assestati. 10 Lucia Sporca: si tratta evidentemente di una donna di fa- cili costumi. Di qui il soprannome. 11 l americano: cocktail alcolico a base di bitter Campari, vermut e seltz. Vilhelm Hammersh i, Interno con specchio, 1907 ca. nascosto con Lucia Sporca,10 epperciò mi dispiaceva che mio padre chiamasse in tal modo le paste e le altre cose che si vendevano al bar Venezia specie i confettini colorati, però c erano delle volte in cui in bottega vendevano un cappello di marca e allora andavano a prendere l americano11 al bar con il cliente, e se c ero anch io dovevano pur comprare qualcosa anche a me sebbene toccasse a mio padre pagare, e allora dicevo che volevo una pasta chiamata crema ancorché la coscienza mi consigliasse di dire una caramella che costava di meno, e infatti molte volte dicevo una caramella invece di una crema, e talvolta addirittura niente, perché mio padre mi volesse più bene se dicevo niente. (Giuseppe Berto, Il male oscuro, Neri Pozza, Vicenza 2016) PER SCRIVERNE In apertura del romanzo, il narratore scrive che Il male oscuro sarà innanzitutto la «storia della mia lunga lotta col padre . Nelle righe che abbiamo presentato il contrasto si coglie, per così dire, sul nascere: il genitore è un uomo lontano, incomprensibile, di cui non si ricorda il volto, ma i baffi e l ossessione per la calvizie. Alla mente dell autore affiorano episodi e frasi pronunciate dal padre: aneddoti minimi che però danno l idea di un infanzia difficile. Quali aspetti della narrazione suggeriscono la complessità di questo rapporto? E quali originali modalità stilistiche vengono utilizzate per descriverlo? L AUTORE / ITALO SVEVO / 691

Classe di letteratura - volume 3A
Classe di letteratura - volume 3A
Dal secondo Ottocento al primo Novecento