Classe di letteratura - volume 3A

re fare concessioni che distolgano il proletariato dalle istanze sovversive (come quelle, per esempio, che avevano portato all assassinio di re Umberto I, nel 1900, per mano dell anarchico Gaetano Bresci). In ambito economico Giolitti sostiene, con un cauto protezionismo , lo sviluppo dell industria; ciò riguarda però esclusivamente il Settentrione e le sue grandi città, mentre rimane irrisolta l annosa questione meridionale . Non a caso le critiche al suo operato si appuntano soprattutto sulla gestione dei problemi del Sud (il protezionismo sul grano sostiene di fatto il latifondo) e sulla spregiudicata prassi elettoralistica, grazie alla quale il governo si garantisce l appoggio dei deputati concedendo loro favori e ampia discrezionalità nelle circoscrizioni in cui sono eletti. Questo atteggiamento induce lo storico e uomo politico pugliese Gaetano Salvemini (1873-1957) ad accusare Giolitti, in un LA PAROLA PROTEZIONISMO/ In economia, si definisce protezionismo l aiuto fornito dallo Stato ad alcuni settori produttivi per mezzo di dazi o altri strumenti di politica economica che ostacolano o impediscono la concorrenza dei prodotti stranieri sul mercato nazionale. In senso più largo, il termine indica ogni forma di intervento dello Stato nell economia, in contrapposizione al liberismo nella sua accezione più ampia. celebre pamphlet del 1910, di essere «il ministro della mala vita . Da parte di liberali come Giustino Fortunato e Luigi Einaudi, invece, viene rimproverato al capo del governo l abbandono del liberismo in politica economica, mentre gli ambienti industriali lo accusano di acquiescenza nei confronti delle rivendicazioni sindacali. Tuttavia, grazie al sostegno della Corona, del socialismo riformista e di larghi strati della borghesia, Giolitti mantiene a lungo un articolato sistema di potere, destreggiandosi fra istanze opposte con trasformistica disinvoltura, ora accontentando i sostenitori del colonialismo con la spedizione in Libia (1911-1912), ora gratificando la componente socialista della sua maggioranza con l introduzione del suffragio universale maschile (1912), ora stringendo un accordo con i cattolici (il patto Gentiloni del 1913), che per la prima volta dal non expedit di papa Pio IX (1874) possono così partecipare attivamente alla vita politica nazionale. Le elezioni del 1913 vedono però il successo, oltre che dei cattolici (ben oltre gli auspici di Giolitti), anche dei socialisti, che eleggono molti rappresentanti dell ala sinistra del partito. A quel punto, giudicando impossibile governare secondo i propri metodi, Giolitti preferisce dimettersi, nella speranza di tornare presto al potere. Non sarà così: i rapporti di forza sono cambiati, e il paese è attraversato sempre più da istanze ribellistiche, tensioni sociali e aggressive correnti nazionalistiche. L inventore del wireless Fin da giovanissimo il bolognese Guglielmo Marconi (1874-1937) si dedica agli esperimenti sull elettricità, iniziando un percorso che lo porterà al premio Nobel per la Fisica nel 1909. Convinto che sia possibile usare le onde elettromagnetiche per comunicare a distanza senza l impiego di fili, nel 1894 Marconi riesce a trasmettere segnali per qualche decina di metri. Migliorando i suoi dispositivi, nel 1895 invia un segnale a oltre due chilometri, oltrepassando una piccola collina: nasce la radio. Trasferitosi a Londra, Marconi fonda una società e brevetta il suo rivoluzionario sistema di comunicazione, che poi sviluppa rendendo possibile la radiotelegrafia: grazie al telegrafo senza fili, le navi (il cui addetto radio è battezzato marconista ) comunicano con la terraferma, anche attraverso l oceano. Di lì a poco l invenzione di Marconi trova nuove applicazioni: nel 1914 da Bruxelles iniziano le prime trasmissioni sperimentali per la diffusione di programmi radiofonici, e nel 1936 in Inghilterra comincia un servizio televisivo regolare. L Illustrazione italiana del 4 gennaio 1903 celebra l inaugurazione del servizio radiotelegrafico tra Europa e America. 562 / IL PRIMO NOVECENTO

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Dal secondo Ottocento al primo Novecento