T10 - L’orbo veggente

L orbo veggente / T10 / Notturno, Prima offerta l incipit dell opera. Il poeta, impossibilitato a vedere e a muoversi, non abbandona la scrittura: coricato al buio, egli fissa su alcune strisce di carta le emozioni, le illusioni e le allucinazioni che attraversano il suo animo. / La vista oltre il buio / Audio LETTURA 5 10 15 20 25 30 Ho gli occhi bendati. Sto supino nel letto, col torso immobile, col capo riverso,1 un poco più basso dei piedi. Sollevo leggermente le ginocchia per dare inclinazione alla tavoletta che v è posata. Scrivo sopra una stretta lista2 di carta che contiene una riga. Ho tra le dita un lapis scorrevole. Il pollice e il medio della mano destra, poggiati su gli orli della lista, la fanno scorrere via via che la parola è scritta. Sento con l ultima falange del mignolo destro l orlo di sotto e me ne servo come d una guida per conservare la dirittura.3 I gomiti sono fermi contro i miei fianchi. Cerco di dare al movimento delle mani una estrema leggerezza in modo che il loro giuoco non oltrepassi l articolazione del polso, che nessun tremito si trasmetta al capo fasciato. Sento in tutta la mia attitudine la rigidità di uno scriba egizio scolpito nel basalte.4 La stanza è muta5 d ogni luce. Scrivo nell oscurità. Traccio i miei segni nella notte che è solida contro l una e l altra coscia come un asse inchiodata. Imparo un arte nuova. Quando la dura sentenza del medico mi rovesciò nel buio, m assegnò nel buio lo stretto spazio che il mio corpo occuperà nel sepolcro, quando il vento dell azione si freddò sul mio volto quasi cancellandolo e i fantasmi della battaglia furono d un tratto esclusi dalla soglia nera,6 quando il silenzio fu fatto in me e intorno a me, quando ebbi abbandonata la mia carne e ritrovato il mio spirito, dalla prima ansia confusa risorse il bisogno di esprimere, di significare.7 E quasi sùbito mi misi a cercare un modo ingegnoso di eludere il rigore della cura e d ingannare il medico severo senza trasgredire i suoi comandamenti. M era vietato il discorrere e in ispecie il discorrere scolpito;8 né m era possibile vincere l antica ripugnanza alla dettatura e il pudore segreto dell arte che non vuole intermediarii o testimonii fra la materia e colui che la tratta. L esperienza mi dissuadeva dal tentare a occhi chiusi la pagina. La difficoltà non è nella prima riga, ma nella seconda e nelle seguenti. 1 riverso: reclinato. 2 lista: striscia. 3 per dirittura: per continuare a scrive- re dritto. 4 basalte: basalto, un tipo di roccia. 5 muta: priva. L aggettivo, unito al sostantivo luce, è di ascendenza dantesca («Io venni in loco d ogne luce muto , Inferno, V, 28). 538 / IL SECONDO OTTOCENTO 6 soglia nera: l oscurità. 7 significare: comunicare. 8 il discorrere scolpito: lo scrivere. Le parole valgono attitudine C è quella per le lettere, quella per la matematica o quella alla vita militare. E infinite altre. L importante è avere un attitudi- ne e non sentirsi dire: «Sei una persona senza particolari attitudini o, peggio, «Dimostri di avere scarse attitudini critiche . Certo, l attitudine non si guadagna né fiorisce con l esercizio: è un talento innato, una disposizione che rende possibile o facilita lo svolgimento delle più varie attività umane. Indica almeno due sinonimi di attitudine.

Classe di letteratura - volume 3A
Classe di letteratura - volume 3A
Dal secondo Ottocento al primo Novecento