T8 - Stabat nuda Aestas

Stabat nuda Aestas / T8 / Alcyone / L estate come una divinità / Il titolo (letteralmente, L Estate stava nuda ) è tratto da un verso delle Metamorfosi del poeta latino Ovidio, una delle principali fonti d ispirazione di Alcyone. La lirica, di incerta datazione, celebra l estate, qui personificata in una divinità femminile. METRO 3 strofe di 8 endecasillabi sciolti con assonanze irregolari. 5 10 15 20 Primamente intravidi il suo piè stretto scorrere su per gli aghi arsi dei pini ove estuava l aere con grande tremito, quasi bianca vampa effusa. Le cicale si tacquero. Più rochi si fecero i ruscelli. Copiosa la resina gemette giù pe fusti. Riconobbi il colùbro dal sentore. Nel bosco degli ulivi la raggiunsi. Scorsi l ombre cerulee dei rami su la schiena falcata, e i capei fulvi nell argento pallàdio trasvolare senza suono. Più lungi, nella stoppia, l allodola balzò dal solco raso, la chiamò, la chiamò per nome in cielo. Allora anch io per nome la chiamai. Tra i leandri la vidi che si volse. Come in bronzea mèsse nel falasco entrò, che richiudeasi strepitoso. Più lungi, verso il lido, tra la paglia marina il piede le si torse in fallo. Distesa cadde tra le sabbie e l acque. Il ponente schiumò ne sui capegli. Immensa apparve, immensa nudità. 1 Primamente: come prima cosa. stretto: minuto e agile. 2 scorrere pini: sfiorare in corsa il terreno coperto di aghi di pino seccati dal sole. 3 estuava: ardeva (latinismo). Il verbo è legato in etimologia e consonanza con l Aestas del titolo. 4 quasi effusa: come una bianca fiamma che si riversa dilagando intorno (effusa). 5-6 Più rochi ruscelli: il rumore dei ruscelli si fece più fioco nel suo monotono cantilenare. 7 gemette: scese gocciolando. 8 Riconobbi sentore: mi accorsi della vicinanza del serpente (colùbro) dal suo odore. 532 / IL SECONDO OTTOCENTO 10 cerulee: tra il grigio e il celeste, az- zurrine. 11 falcata: arcuata. 12 nell argento pallàdio: tra le fronde d argento degli ulivi, sacri anticamente a Pallade. trasvolare: volare via. 13 nella stoppia: in mezzo alle stoppie, che restano sul terreno dopo la falciatura. 14 dal solco raso: dal campo già falciato. 17 leandri: oleandri. 18 bronzea mèsse: grano del colore del bronzo. falasco: è un erba di palude dalle lunghe foglie. 19 strepitoso: crepitando. 20-21 la paglia marina: le alghe secche. 21 si torse in fallo: si piegò in un movi- mento sbagliato. 23 Il ponente schiumò: il vento di ponente creò la spuma delle onde. Le parole valgono copioso Un latinismo elegante e meno difficile di tanti altri: non occorre conoscere la lingua di Seneca e Ovidio per utilizzare quotidianamente copioso per indicare una nevicata abbondante o dei banchetti ricchi di prelibatezze. Anche lo stile di uno scrittore o l eloquio di un oratore possono essere definiti, talvolta con un po di ironia, copiosi. Quale accezione acquista in tali casi questo aggettivo?

Classe di letteratura - volume 3A
Classe di letteratura - volume 3A
Dal secondo Ottocento al primo Novecento