Classe di letteratura - volume 3A

20 25 30 35 40 45 50 di coccole aulenti, piove su i nostri volti silvani, piove su le nostre mani ignude, su i nostri vestimenti leggieri, su i freschi pensieri che l anima schiude novella, su la favola bella che ieri t illuse, che oggi m illude, o Ermione. Odi? La pioggia cade su la solitaria verdura con un crepitìo che dura e varia nell aria secondo le fronde più rade, men rade. Ascolta. Risponde al pianto il canto delle cicale che il pianto australe non impaura, né il ciel cinerino. E il pino ha un suono, e il mirto altro suono, e il ginepro altro ancòra, stromenti diversi sotto innumerevoli dita. E immersi noi siam nello spirto silvestre, 19 coccole aulenti: bacche profumate. 21 silvani: di bosco. Comincia la metamor- fosi delle due figure umane, che sentono di trasformarsi in creature silvestri. 26-28 su i freschi novella: sui pensieri puri (freschi) che l anima, rinnovata dalla pioggia, fa sbocciare. 29 favola bella: sogno d amore. 32 Ermione: alla donna amata d Annunzio attribuisce il nome mitologico della figlia di Elena e Menelao. 34-35 solitaria verdura: la vegetazione della pineta, senza presenze umane all infuori dei due amanti. 36-39 crepitìo che dura e varia nell aria secondo le fronde più rade: lo scroscio prodotto dal picchiettare della pioggia è di intensità diversa a seconda che le fronde siano più o meno folte. 41 al pianto: al cadere della pioggia, assimilata a un pianto del cielo. 43-45 che il pianto cinerino: che né la pioggia portata dal vento del Sud (austro) né il cielo grigio, color della cenere, fanno impaurire. 49-51 stromenti dita: le piante, a contatto con la pioggia, producono suoni diversi, come fossero strumenti musicali suonati da un infinito numero di mani. Le parole valgono coccola Due parole possono avere il medesimo aspetto ma significati senza alcuna affinità tra loro. il caso di coccola, che dal latino coccum, ovvero chicco , grano , definisce in botanica il corpo fruttifero dei ginepri e, per estensione, un frutto di aspetto simile. Da coccolo, forma allungata di cocco, cioè l uovo, simbolo di tutto ciò che è gradito, deriva invece la coccola come carezza, gesto di tenerezza e affettuosità (si fanno le coccole ai bambini e, con infantile reticenza, agli amanti). Forma una frase di senso compiuto con il verbo derivato coccolare. L AUTORE / GABRIELE D ANNUNZIO / 525

Classe di letteratura - volume 3A
Classe di letteratura - volume 3A
Dal secondo Ottocento al primo Novecento