T6 - La sera fiesolana

La sera fiesolana / T6 / Alcyone / Un paesaggio serale ricco di sentimenti / Si tratta della prima delle composizioni di Alcyone in senso cronologico. Scritta nel giugno 1899 nella villa La Capponcina, dove d Annunzio si trova in compagnia di Eleonora Duse, la lirica viene pubblicata per la prima volta nel novembre dello stesso anno sulla rivista Nuova Antologia con le tre strofe di cui si compone intitolate rispettivamente La natività della luna, La pioggia di giugno e Le colline. METRO 3 strofe di 14 versi ciascuna di varia lunghezza con rime libere, seguite da una ripresa di 3 versi, il primo dei quali è in rima con l ultimo della strofa precedente. 5 10 15 Fresche le mie parole ne la sera ti sien come il fruscìo che fan le foglie del gelso ne la man di chi le coglie silenzioso e ancor s attarda a l opra lenta su l alta scala che s annera contro il fusto che s inargenta con le sue rame spoglie mentre la Luna è prossima a le soglie cerule e par che innanzi a sé distenda un velo ove il nostro sogno si giace e par che la campagna già si senta da lei sommersa nel notturno gelo e da lei beva la sperata pace senza vederla. Laudata sii pel tuo viso di perla, o Sera, e pe tuoi grandi umidi occhi ove si tace l acqua del cielo! Dolci le mie parole ne la sera ti sien come la pioggia che bruiva 1-2 Fresche foglie: le mie parole nella sera ti procurino (ti sien) una sensazione di freschezza come il fruscio prodotto dalle foglie. 3 chi: il contadino. 4 s attarda lenta: continua il suo lungo e paziente lavoro di raccolta benché sia già tardi (ancor). 5-6 s annera s inargenta: la scala diventa sempre più scura (con il sopraggiungere della sera), appoggiata al fusto dell albero che riflette il chiarore della luna (s inargenta). 7 le sue rame: i suoi rami. 8-9 è prossima cerule: sta per sorgere nel cielo azzurro (le soglie cerule sono letteralmente le porte azzurrine che 520 / IL SECONDO OTTOCENTO contrassegnano il limite dell orizzonte). distenda un velo: la luna diffonde nel cielo un chiarore che sembra un velo. 10 si giace: si placa. Si tratta del sogno d amore di cui si parla nell ultima strofa. 12 da lei: dalla luna. notturno gelo: rugiada (è una reminiscenza dantesca: «Quali fioretti dal notturno gelo , Inferno, II, 127). 13 la sperata pace: il refrigerio tanto atteso dopo una giornata calda. 14 senza vederla: prima ancora di vedere la luna. 16 tuoi occhi: sono le pozze d acqua piovana. ove si tace: nelle quali si raccoglie in silenzio. 17 l acqua del cielo: la pioggia. Le parole valgono bruire Quant è difficile far aderire le parole ai suoni della natura! Talvolta occorrono fantasia e immaginazione per dare sostanza a verbi che evocano più che descrivere. Prendiamo bruire: il vocabolario ci dice che significa rumoreggiare , che è un po come dire tutto e niente, visto che i rumori sono infiniti e ciascuno diverso dall altro. Poi aggiunge però che bruire è un po come gorgogliare o crepitare: ciò che fanno la pioggia sui tetti, il ruscello che scorre e gli arbusti che sembrano parlare quando agitano il loro brusio ai venti. Di sicuro bruire ha poco a che vedere con il silenzio, che dà vita a molte espressioni figurate. Fornisci il significato delle seguenti: «rompere il silenzio ; «costringere al silenzio ; «cadere nel silenzio ; «passare sotto silenzio ; «suonare il silenzio .

Classe di letteratura - volume 3A
Classe di letteratura - volume 3A
Dal secondo Ottocento al primo Novecento