Classe di letteratura - volume 3A

50 55 60 Quanto ha dormito, il cembalo! Mancava, allora, qualche corda; qualche corda anc ra manca. E l ebano ricorda le lunghe dita ceree de l ava. Mentre che fra le tende scolorate vagherà qualche odore delicato, (m odi tu?) qualche cosa come un fiato debole di viole un po passate, sonerò qualche vecchia aria di danza, assai vecchia, assai nobile, anche un poco triste; e il suon sarà velato, fioco, quasi venisse da quell altra stanza. Poi per te sola io vo comporre un canto che ti raccolga come in una cuna, sopra un antico metro, ma con una grazia che sia vaga e negletta alquanto. 65 Tutto sarà come al tempo lontano. L anima sarà semplice com era; e a te verrà, quando vorrai, leggera come vien l acqua al cavo de la mano. 49 ha dormito: nel senso che nessuno lo aveva più suonato. 50 allora: ai tempi della giovinezza del poeta. 51-52 l ebano l ava: il legno dei tasti neri (l ebano) ricorda le dita lunghe e bianche (ceree) della nonna. 55-56 fiato debole: leggero profumo. 56 passate: appassite. 57 vecchia aria: antica melodia. 62 cuna: culla. 64 vaga alquanto: leggera e alquanto dimessa. 67 leggera: pura. 68 vien: si raccoglie. al: nel. de la mano: si intende, di chi beve. Le parole valgono to di un amico appare cereo, è esangue, quasi smorto. Certo, se intendiamo farglielo notare è meglio usare questo elegante aggettivo piuttosto che il più sinistro cadaverico. Cereo è uno dei tanti aggettivi di materia che troviamo nel nostro vocabolario. Indica a quale sostanza ci riferiamo con i seguenti aggettivi: eburneo; serico; eneo; cuprico. cereo Il colore della cera bianca definisce un pallore accentuato: quando il volto o l aspet- DENTRO IL TESTO Un ritorno al passato I contenuti tematici Il giardino appassito, le viole sfatte, le stanze vuote, le tende scolorate (v. 53), un vecchio cembalo: sono piccole cose abbandonate ad accogliere il poeta, figliol prodigo atteso dalla madre ormai pallida e sfiorita. Una stagione ambigua e velata sembra complice di questo ritorno al nido familiare: è settembre, sì, ma l aria ha la molle dolcezza della primavera, benché di una primavera dissepolta (v. 44) e di un april defunto (v. 40). Ovunque campeggiano segni di morte, trame di oggetti consunti che ricordano il precipitare lento delle cose e dei ricordi verso il nulla: il recupero dell innocenza che l io lirico insegue, promettendo alla madre di tornare buono e pio dopo tante falsità e ipocrisie, si scontra con il dilagare della decadenza e con i simboli di disfacimento che pervadono il componimento. 504 / IL SECONDO OTTOCENTO

Classe di letteratura - volume 3A
Classe di letteratura - volume 3A
Dal secondo Ottocento al primo Novecento