Classe di letteratura - volume 3A

15 20 Che proveresti tu se ti fiorisse la terra sotto i piedi, all improvviso? Tanto accadrà, ben che non sia d aprile. Usciamo. Non coprirti il capo. un lento sol di settembre, e ancor non vedo argento su l tuo capo, e la riga è ancor sottile. Perché ti neghi con lo sguardo stanco? La madre fa quel che il buon figlio vuole. Bisogna che tu prenda un po di sole, un po di sole su quel viso bianco. 25 30 35 40 Bisogna che tu sia forte; bisogna che tu non pensi a le cattive cose... Se noi andiamo verso quelle rose, io parlo piano, l anima tua sogna. Sogna, sogna, mia cara anima! Tutto, tutto sarà come al tempo lontano. Io metterò ne la tua pura mano tutto il mio cuore. Nulla è ancor distrutto. Sogna, sogna! Io vivrò de la tua vita. In una vita semplice e profonda io rivivrò. La lieve ostia che monda io la riceverò da le tue dita. Sogna, ché il tempo di sognare è giunto. lo parlo. Di : l anima tua m intende? Vedi? Ne l aria fluttua e s accende quasi il fantasma d un april defunto. Settembre (di : l anima tua m ascolta?) ha ne l odore suo, nel suo pallore, non so, quasi l odore ed il pallore di qualche primavera dissepolta. 45 Sogniamo, poi ch è tempo di sognare. Sorridiamo. E la nostra primavera, questa. A casa, più tardi, verso sera, vo riaprire il cembalo e sonare. 15-16 Che proveresti all improvviso: il poeta intende mostrare alla madre che il recupero della memoria procura un piacere non diverso da quello suscitato da un inattesa fioritura. 17 ben che: benché. 18-19 lento sol: tiepido sole. 19 argento: capelli grigi. 20 la riga sottile: la scriminatura è ancora sottile poiché i capelli della donna sono ancora folti. 21 ti neghi: rifiuti (di uscire all aria aperta). 26 cattive cose: i ricordi negativi del passato. Forse il riferimento è alla condotta del figlio, che in passato ha fatto soffrire la madre, ma il carattere infantile dell espressione ne accentua l indeterminatezza. 28 piano: sottovoce, come a confortare la madre ed entrare in intimità con lei. 35 lieve: sottile. monda: purifica. 39-40 Ne l aria defunto: è come se nell atmosfera vagasse e si materializzasse il fantasma, ossia l immagine indistinta, della luminosità primaverile. 43-44 pallore dissepolta: la tenue luce di una primavera che rivive nel ricordo. 48 vo : voglio. cembalo: clavicembalo, lo strumento a tastiera antenato del pianoforte. L AUTORE / GABRIELE D ANNUNZIO / 503

Classe di letteratura - volume 3A
Classe di letteratura - volume 3A
Dal secondo Ottocento al primo Novecento