Il piacere

IN BREVE VIDEO Il piacere James Warren, Felix MendelssohnBartholdy, 1825 ca. Berlino, Biblioteca di Stato. | Il piacere | | PRIMA DEL ROMANZO | L esordio narrativo di d Annunzio non avviene con un romanzo ma con tre raccolte di novelle. Terra vergine, Il libro delle vergini e San Pantaleone volumi usciti rispettivamente nel 1882, 1884 e 1886 e poi ristampati, nel 1902, con qualche modifica, nella raccolta Le novelle della Pescara presentano soprattutto storie paesane, personaggi, costumi e tradizioni popolari d Abruzzo. L ambientazione e la natura rozza dei protagonisti sottolineano l influenza verista, ma l autore si allontana dall impersonalità verghiana. D Annunzio infatti esalta la vitalità di quel mondo primitivo, rappresentando con evidente compiacimento un umanità violenta e primordiale, malata di passioni animalesche e di sentimenti aggressivi, ma non ancora corrotta dal progresso e dalla civiltà. | I TEMI E LO STILE | Pubblicato nel 1889 (lo stesso anno di Mastro-don Gesualdo di Verga), il primo romanzo dannunziano può essere considerato uno dei manifesti del Decadentismo europeo, in cui confluisce soprattutto la lezione narrativa, tematica e ideologica dell Estetismo, diffuso in Francia dal romanzo rebours (Controcorrente, 1884) di Joris-Karl Huysmans ( p. 358). Diviso in 4 libri, Il piacere presenta una trama piuttosto semplice e povera di fatti, ma costruita sapientemente in modo non lineare, con una tecnica fatta di ellissi e flash back. Il protagonista, Andrea Sperelli, alter ego dell autore («è solo nobile e più alto di statura: nostalgie del piccolo, e borghese, d Annunzio , annota maliziosamente il critico Elio Gioanola), ama due donne, la bellissima Elena Muti, che lo ha abbandonato per sposare un ricco lord inglese, e Maria Ferres, moglie di un ambasciatore, creatura dolce e spirituale, che finisce per cedere al suo corteggiamento. Diviso tra la voluttà dei sensi e una vaga aspirazione alla purezza, Andrea non dimentica però l antico amore e, durante il primo (e ultimo) amplesso con Maria, invoca il nome di Elena. Maria, disgustata dall «orribile sacrilegio , fugge via, lasciando l uomo al proprio destino di solitudine. Andrea Sperelli è il prototipo dell esteta decadente, dai gusti raffinati e desideroso di sperimentare ogni genere di esperienza, sullo sfondo della Roma barocca. 494 Un esteta imperfetto Nelle intenzioni di d Annunzio, il romanzo doveva illustrare, secondo un istanza ancora legata al Naturalismo, «la miseria del piacere , cioè il caso psicologico e umano di un uomo immorale e corrotto, un dandy ossessionato dalla ricerca della bellezza, ma incapace di tradurre in realtà le sue velleità creative. Nella prefazione, lo scrittore afferma di voler «studiare (un verbo chiave dell ispirazione verista) «tanta corruzione e tanta depravazione e tante sottilità e falsità e crudeltà vane . In realtà, superato qualsiasi intento moralistico, lo scrittore si immerge in questa amoralità, che contrappone al perbenismo e alla mediocrità della società borghese: in tal modo egli non rinuncia a simpatizzare per la brama di lusso e di lussuria di Sperelli. Nel protagonista, d Annunzio delinea la figura di un tipico esteta decadente, dotato di gusti raffinati, cultore del superfluo, desideroso di vivere ogni esperienza dei sensi, amante dell arte, filtro attraverso il quale intende nobilitare la propria esistenza. Sperelli finisce dunque per essere l incarnazione dell artista, che contrasta la massificazione tipica

Classe di letteratura - volume 3A
Classe di letteratura - volume 3A
Dal secondo Ottocento al primo Novecento