3 - Il superuomo

ESTETISMO DANNUNZIANO DAI TEMI ai testi: T2 > p. 495 legame tra arte e vita culto della bellezza come valore etico artista come arbitro del gusto disprezzo della democrazia esteta condannato alla sconfitta e all inettitudine IN BREVE | 3 | Il superuomo Il superomismo a cui approda d Annunzio ha le sue radici nell estetismo del suo primo periodo produttivo. Il superuomo è per lui un individuo eccezionale, cui spetta di realizzare il dominio sulla realtà. Un individuo al di sopra della morale comune L approdo superomistico di d Annunzio è visibile compiutamente a partire dalla stesura dei romanzi pubblicati dopo Il piacere, negli anni Novanta. Tuttavia estetismo e superomismo sono, tanto nella sua poetica quanto nella sua ideologia, strettamente connessi tra loro: facce della stessa medaglia, aspetti complementari dell ispirazione sensuale e dell affermazione della vitalità pura come norma suprema che non deve obbedire a niente e a nessuno. Per d Annunzio il superuomo è infatti una creatura di sensibilità superiore, un individuo eccezionale al quale spettano il diritto e il dovere di opporsi all insulsa realtà borghese, per realizzare senza incertezze il proprio dominio sulla realtà. «Il mondo , scrive nelle Vergini delle rocce, «è un dono magnifico largito dai pochi ai molti, dai liberi agli schiavi, da coloro che pensano e sentono a coloro che debbono lavorare : i pochi, i liberi, coloro che pensano e sentono rappresentano una nuova aristocrazia dello spirito che, attraverso il culto del bello e un anima risoluta, potrà (e dovrà) imporsi sulla massa, in spregio alle comuni leggi del bene e del male. La visione dell uomo e del mondo di d Annunzio pesca nella loso a di Nietzsche, in particolare nel suo libro Così parlò Zarathustra. L incontro con la filosofia di Nietzsche Questa concezione antidemocratica, evidentemente connaturata in d Annunzio, è abbozzata già nelle sue prime opere, ma viene richiamata come una precisa visione dell uomo e del mondo dopo la lettura delle opere del filosofo tedesco Friedrich Nietzsche ( p. 34), a partire dal 1892. In un articolo uscito nel luglio del 1893 sulle colonne del quotidiano La Tribuna , il poeta, nei panni del giornalista, presenta ai lettori l autore di Così parlò Zarathustra come «uno dei più originali spiriti che sieno comparsi in questa fine di secolo , «un rivoluzionario ma un rivoluzionario aristocratico , insistendo così da subito sugli elementi del pensiero di Nietzsche che egli predilige. Del pensiero di Nietzsche, d Annunzio accoglie l esaltazione della volontà di potenza, il disprezzo per le masse, il culto della civiltà classica. La manipolazione dannunziana L assimilazione dannunziana del pensiero nietzschiano è, infatti, del tutto parziale e personale: il poeta accoglie l esaltazione della volontà di potenza, il disprezzo per le masse, il culto della civiltà classica e la rivendicazione della componente dionisiaca e irrazionale dell uomo (quella libera) a scapito di quella apollinea L AUTORE / GABRIELE D ANNUNZIO / 487

Classe di letteratura - volume 3A
Classe di letteratura - volume 3A
Dal secondo Ottocento al primo Novecento