Pascoli, grande inattuale (Cesare Garboli)

COMPRENSIONE E ANALISI 1 Riassumi in poche righe il contenuto della lirica. 2 Il titolo indica una presenza animale: a partire da quale verso essa si palesa? 3 In che modo si preannuncia la civetta, prima ancora della sua apparizione? 4 Qual è il valore simbolico assunto da questa singolare protagonista ? 5 Rintraccia tutti i termini che fanno riferimento al motivo funebre. 6 Nel testo compare il tema del nido? Se sì, dove e con quale significato? 7 Tramite quale dei cinque sensi viene percepita, dalla quarta strofa in avanti, la presenza della civetta? Elenca i termini che fanno riferimento a esso. 8 Il lessico impiegato da Pascoli in questa lirica è piuttosto esiguo, essendo caratterizzato da frequenti ripetizioni degli stessi vocaboli e anche di medesimi sintagmi. Individua ed elenca gli elementi che ricorrono più volte nel testo, illustrandone il rilievo semantico. INTERPRETAZIONE E COMMENTO Il tema della morte, come realtà che minaccia la serenità degli esseri umani, è presente in diverse liriche di Pascoli. Come viene affrontato dall autore? Rispondi facendo riferimento ad altri testi pascoliani da te letti. Pascoli, grande inattuale Analisi e produzione di un TESTO ARGOMENTATIVO In questo saggio del 2002, il critico Cesare Garboli (1928-2004) riflette sulle ragioni dell inattualità di un grande poeta come Pascoli. 5 10 15 20 Chi sono, quanti sono, oggi, nel nostro paese, i lettori delle poesie di Giovanni Pascoli? Quanti parlanti nella nostra lingua, in qualche pomeriggio invernale e o domenicale, o la sera, prima di spegnere la TV, prendono da uno scaffale le Myricae o vanno a rileggersi la Cetra di Achille e i Poemi di Ate, o mandano giù come un aranciata i Primi poemetti che tanto piacevano a Pier Paolo Pasolini? Fino a qualche tempo fa, in Italia, non si usciva dal portone del liceo, dopo gli esami di maturità, senza conoscere il latino. E chi oggi spenderebbe il suo tempo sugli esametri dei Gladiatores, sul Senex Corycius, sul Fanum Apollinis, sulla polimetria del Catullocalvos, se non qualche addottorato in lettere ansioso di farsi largo nei concorsi con qualche titolo raro? La fortuna del Pascoli si celebra oggi quasi esclusivamente dentro le mura dei nostri Ginnasi e dei nostri Atenei, grazie al magistero di docenti sempre più attirati dalla qualità di un poeta capace di trattare indifferentemente il linguaggio vivo e la lingua morta, come se ciò che è vivo e ciò che è defunto fossero un solo strumento adattabile, docile alla stessa sensibilità, da suonare con le stesse mani sapienti e delicate. Come la sua opera, anche la circolazione dei testi pascoliani porta un inconfondibile impronta scolastica. [ ] Quel che si legge a scuola lo si dimentica, non appena varcato il portone del vecchio Ginnasio-Liceo con la certezza in tasca della maturità. La presenza di un poeta nei programmi scolastici può rappresentare, nel migliore dei casi, la curiosità di un momento, ma non basta a documentare e a provare la vitalità di un esperienza culturale. La poesia del Pascoli suggella una lunghissima tradizione, si qualifica ancora oggi come un monumento insigne della nostra letteratura. Ma 468 / IL SECONDO OTTOCENTO

Classe di letteratura - volume 3A
Classe di letteratura - volume 3A
Dal secondo Ottocento al primo Novecento