Classe di letteratura - volume 3A

I SAPERI FONDAMENTALI Giovanni Pascoli LE PAROLE CHIAVE «Fanciullino Al centro della poetica di Pascoli c è l idea che in ogni individuo sopravviva un «fanciullino che osserva il mondo e «vede tutto con meraviglia, tutto come per la prima volta . Di questa parte infantile e irrazionale dell io il poeta sa ascoltare e trascrivere la voce, che si esprime in una lingua «ingenua , pre-grammaticale, intuitiva e immaginativa, pura e nuova: la verità nascosta nel mistero delle cose e del mondo si rivelerà allora autentica, priva di retorica, finalmente libera da ogni condizionamento culturale. Mistero La realtà, che Pascoli guarda con sempre rinnovata meraviglia e che descrive puntigliosamente, nominandone gli oggetti con precisione assoluta, è ai suoi occhi inconoscibile con gli strumenti della razionalità e della logica. Tutte le cose sono avvolte dal mistero, e solo un pensiero intuitivo e analogico sembra poter cogliere l essenza che si nasconde dietro le apparenze. Il poeta, esaltando suoni, voci e immagini, può penetrare il mistero del mondo scoprendone le corrispondenze con la propria anima. «Nido Il «nido è per il poeta il luogo degli affetti e dell unità familiare, un luogo fisico ma anche un luogo dell anima, da proteggere e da cui essere protetti. Il «nido evoca la madre, il focolare, dunque è spazio mentale, ma è anche la casa, uno spazio reale che Pascoli ricostruisce caparbiamente nell età adulta, segnata da una lunga serie di lutti e abbandoni, per attutire il rimpianto dell originaria unità perduta e della dorata età dell infanzia. Nel «nido c è pace, consolazione, lì l esistenza trascorre nell immutabile semplicità di azioni, riti e pratiche quotidiane, in magica simbiosi con la natura e il ciclo delle sue stagioni. Lì è possibile coltivare gli affetti e le memorie e anche il culto dei propri morti. 466 / IL SECONDO OTTOCENTO

Classe di letteratura - volume 3A
Classe di letteratura - volume 3A
Dal secondo Ottocento al primo Novecento