Classe di letteratura - volume 3A

35 soffio possente d un fatale andare, oltre la morte; e m è nel cuor, presente come in conchiglia murmure di mare. O squillo acuto, o spirito possente, che passi in alto e gridi, che ti segua! ma questo è il Fine, è l Oceano, il Niente 40 e il canto passa ed oltre noi dilegua. V E così, piange, poi che giunse anelo: piange dall occhio nero come morte; piange dall occhio azzurro come cielo. 45 Ché si fa sempre (tale è la sua sorte) nell occhio nero lo sperar, più vano; nell occhio azzurro il desiar, più forte. Egli ode belve fremere lontano, egli ode forze incognite, incessanti, passargli a fronte nell immenso piano, 50 come trotto di mandre d elefanti. VI In tanto nell Epiro aspra e montana filano le sue vergini sorelle pel dolce Assente la milesia lana. 55 A tarda notte, tra le industri ancelle, torcono il fuso con le ceree dita; e il vento passa e passano le stelle. Olympiàs in un sogno smarrita ascolta il lungo favellìo d un fonte, ascolta nella cava ombra infinita 60 le grandi quercie bisbigliar sul monte. 34-35 soffio morte: il canto dell auleta sprigiona una forza (soffio) così potente da spingere Alessandro a compiere il suo viaggio voluto dal destino fin oltre la morte; fatale andare è un calco carducciano (la medesima espressione è in Davanti San Guido di Carducci, v. 96, T5, p. 73). 35 presente: vivo. 36 murmure: mormorio. 41 poi anelo: dopo che giunse anelante (al limite della Terra). 42-43 piange cielo: i biografi descrivono Alessandro con gli occhi di colore diverso, che qui simboleggiano due inclinazioni contrapposte: quello nero piange la morte, cioè esprime la coscienza della vanità dell impresa, quello azzurro esprime il desiderio di spingersi oltre. 44 Ché si fa: perché diventa. 46 desiar: desiderio. 47 fremere: emettere versi minacciosi. 48 incognite: sconosciute. 49 piano: distesa d acqua. 51 Epiro: regione montuosa della Grecia nordoccidentale. 52 vergini sorelle: Alessandro, in realtà, aveva una sola sorella, di nome Cleopatra. La fonte usata da Pascoli potrebbe essere lo storico romano Curzio Rufo (V, 2, 18-21); secondo altri studiosi, l inesattezza storica sarebbe voluta dal poeta per ricreare l atmosfera del «nido familiare che attende il parente lontano. 53 milesia lana: la lana di Mileto nell antichità era considerata di grande pregio (Mileto era una città dell Asia Minore). 54 industri: operose. 55 torcono dita: fanno girare il fuso per filare la lana con le dita bianche come la cera. 57 Olympiàs: moglie di Filippo e madre di Alessandro, viene descritta da Plutarco come una donna incline ai sogni ed esperta di culti misterici. 58 favellìo: suono. 59 cava infinita: vuota oscurità senza fine. L AUTORE / GIOVANNI PASCOLI / 457

Classe di letteratura - volume 3A
Classe di letteratura - volume 3A
Dal secondo Ottocento al primo Novecento