Classe di letteratura - volume 3A

CRITICI A CONFRONTO Elio Gioanola La poesia pascoliana è piena di nidi e di uccelli, oltre che di erbe piante e fiori, e sappiamo anche quanto il poeta si facesse scrupolo di risultare un competente conoscitore della fauna e della flora di cui tanto abbondantemente si serviva: c è addirittura in lui uno scrupolo positivistico di esatta informazione e di completezza. Eppure tali figure così vistosamente naturalistiche sono i veicoli normali di significazioni1 e allusioni inconsce, a cominciare appunto dalla figura del nido, che appare al centro di questa costellazione simbolica. Il nido, intanto, è sempre presentato come un luogo di caldo conforto, di sicurezza, di rifugio, di protezione; magari è «rozzo di fuori, radiche e stecchi , ma dentro, pieno com è di musco2 e lanugine, è tiepido e sicuro. In quel componimento quasi programmatico che è il «X Agosto è offerto un esatto parallelo tra il nido delle rondini e la famiglia del poeta, privato quello della madre che portava il cibo, questa del padre. Il nido è proprio il luogo della famiglia, unita e solidale contro i pericoli esterni, dove il padre adempie il ruolo di colui che procura il cibo, e la madre quello della custode trepida e vigilante. Nella forma più originaria, il nido si presenta nell immagine della culla, in cui si realizza in pienezza il rapporto di assoluto conforto e protezione madre-figlio, in un limbo di dimenticanza del mondo e dei suoi pericoli e pene, nel calore di una dipendenza del tutto appagante. Al limite, il nido è il grembo materno, il rapporto per eccellenza viscerale, ciò che sta prima della vita e prima della morte, in quella condizione limbica3 in cui il mondo è completamente 1 significazioni: significati. 2 musco: muschio. 3 limbica: di limbo, incerta, indeterminata. Vincent van Gogh, Campo di grano con corvi, 1890. Amsterdam, Van Gogh Museum. abolito e di conseguenza la paura non esiste. Il nido è insomma figura dell «incapacità di vivere . Il Pascoli attraverso questa immagine esprime la sua paura del mondo, della vita e degli uomini: non per nulla quando compare il simbolo del nido, esso è sempre accompagnato dal motivo contrastante del pericolo (il temporale, «Il lampo , «Il tuono , la notte nera, ecc.) in una tipica contrapposizione dentro-fuori, dove da un lato si accumulano gli elementi del conforto e della protezione, dall altra quelli della minaccia del terrore dell angoscia. (Elio Gioanola, Regressione e rimozione nella poesia del Pascoli, in Storia letteraria del Novecento italiano, Sei, Torino 1975) PER SCRIVERNE Quale delle due impostazioni critiche ti convince di più? Certo, la poesia di Pascoli è congeniale sia a un approfondita analisi linguistica sia a uno studio delle implicazioni psicologiche legate alla sua ispirazione. Ritieni tuttavia che il modo più efficace per entrare nel laboratorio di un poeta sia indagarne gli esiti formali oppure provare a riconoscere le spinte emotive e le pulsioni soggettive che spesso sono alla radice dello scrivere? Esprimi il tuo punto di vista in un testo argomentativo. L AUTORE / GIOVANNI PASCOLI / 453

Classe di letteratura - volume 3A
Classe di letteratura - volume 3A
Dal secondo Ottocento al primo Novecento