Classe di letteratura - volume 3A

20 Per tutta la notte s esala l odore che passa col vento. Passa il lume su per la scala; brilla al primo piano: s è spento l alba: si chiudono i petali un poco gualciti; si cova, dentro l urna molle e segreta, non so che felicità nuova. 18 che passa col vento: diffuso dal vento. 22 gualciti: sciupati (dall umido della not- te e dagli insetti che vi si sono posati). si cova: si custodisce gelosamente. 23 l urna: la corolla chiusa del fiore, ma anche, allusivamente, l utero della donna. Le parole valgono esalare In latino il verbo exhalare, composto di ex- e halare, comunica il senso di un soffio che si espande libero. Anche nella nostra lingua è rimasto questo significato: esalare, sia nella forma transitiva sia in quella intransitiva, dà l idea di qualcosa che spande da sé va- pori, profumo o altre sostanze che si disperdono invisibilmente nell aria: «La palude esalava miasmi pestiferi ; «Dalle rose esalava un soave profumo . Frequente è l uso figurato di questo verbo in espressioni quali «esalare l anima e «esalare l ultimo respiro . Qual è il loro significato? DENTRO IL TESTO Il mistero della natura e della vita I contenuti tematici Possiamo ricostruire in un racconto il contenuto della poesia? Evidentemente no, dal momento che qui, come in molti componimenti di Pascoli, la dimensione narrativa e i nessi logici sono quasi del tutto annullati, per lasciare posto a un flusso di impressioni colte nella loro immediatezza e depositate in una serie di immagini e suoni carichi di mistero. Limitandoci alla lettera del testo, è il momento in cui scende la sera, i gelsomini notturni si aprono e nel silenzio si ode solo il soffuso mormorio proveniente da una casa, prima che anche questo leggero rumore si spenga insieme con le luci. Poi, quando spunta l alba, i petali del fiore tornano a chiudersi per custodire, dentro il loro calice, un nuovo fremito vitale. La velata allusione al sesso Tuttavia le manifestazioni della natura nella poesia rappresentano allegoricamente l atto d amore che si consuma nella casa e che la sensibilità poetica e umana di Pascoli richiama solo per allusione, in modo reticente: non è un caso che i veri protagonisti, l uomo e la donna, non compaiano se non attraverso cenni velati. Del resto il concepimento non viene celebrato come una festa della vita, ma come un evento inquietante. C è infatti nella lirica tutto il groviglio di pulsioni, fisiche e psichiche, che tormenta il poeta: la contemplazione della carne, la tremante morbosità, una fantasia eccitata che guarda a distanza l eros con un misto di fascinazione e disgusto. La prima notte di nozze e la fecondazione del gelsomino Più Pascoli cerca qui di tacitare e sfumare il proprio turbamento, più esso si manifesta attraverso una serie di emergenze. D altra parte, è il contenuto stesso della poesia a insistere sulla medesima, inconfessabile ossessione, intrecciando nello stesso arco di tempo, che va dalla sera alla mattina, due vicende richiamate per analogia: il ciclo della fecondazione dei fiori, che culmina nell odore di fragole rosse (v. 10: si badi, odore, non il più immediato profumo ) e si conclude con l immagine simbolica dei petali / un poco gualciti (vv. 21-22); e la storia parallela che avviene all interno della casa, dove l unione dei due sposi è preparata dai bisbigli e dal lume che si spegne. La solitudine del poeta Mentre si svolge l incontro d amore e si forma una nuova vita, si consuma per contrasto l esperienza solitaria del poeta che descrive gli altri restando vincolato al solo ricordo dei morti (nell ora che penso a miei cari, v. 2; come gli occhi sotto le ciglia, v. 8; Nasce l erba sopra le fosse, v. 12), escluso come l ape che, giunta tardi e isolata dalle compagne, rimane a vagabondare fuori dall alveare (vv. 13-14). L AUTORE / GIOVANNI PASCOLI / 449

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Dal secondo Ottocento al primo Novecento