Pagine di realtà - "Bel paese, brutta gente"

AGENDA 2030 cazion CA e CIVI Pagine di realtà OBIETTIVO DIGNITOSO 8 LAVORO E CRESCITA ECONOMICA Edu «Bel Paese, brutta gente «Un popolo di poeti di artisti di eroi / di santi di pensatori di scienziati / di navigatori di trasmigratori : così recita l epigrafe apposta sul Palazzo della Civiltà Italiana, inaugurato a Roma nel 1940. In fondo a un elenco tanto illustre può stupire la presenza di «trasmigratori , termine aulico per «emigranti . Tuttavia, i fatti sono incontestabili: dal 1861 al 1990 ben 28 milioni di Italiani lasciarono i confini nazionali per disperdersi ai quattro angoli del globo. Per molti, compresi gli uomini e le donne evocati da Pascoli, la motivazione era stringente: sfuggire la fame nera e la schiavitù del lavoro agricolo, che imponeva condizioni degradanti e feudali. Per realizzare i loro sogni, accettarono di affrontare una vita dura e piena di pericoli: naufragi, sfruttamento, lavori usuranti, razzismo Sì, anche razzismo: questo è ciò che racconta il giornalista Gian Antonio Stella (n. 1953) nel suo fortunato libro intitolato L orda. Nell incipit, che presentiamo, l autore sottolinea come gli emigranti italiani in cerca di fortuna fossero non di rado oggetto di discriminazioni e violenze. La feccia del pianeta, questo eravamo. Meglio: così eravamo visti. Non eravamo considerati di razza bianca nei tribunali dell Alabama. Ci era vietato l accesso alle sale d aspetto di terza classe alla stazione di Basilea. Venivamo martellati da campagne di stampa indecenti che ci dipingevano come «una maledetta razza di assassini . Cercavamo casa schiacciati dalla fama d essere «sporchi come maiali . Dovevamo tenere nascosti i bambini come Anna Il Palazzo della Civiltà Italiana a Roma. Frank in una Svizzera dove ci era proibito portarceli dietro. Eravamo emarginati dai preti dei paesi d adozione come cattolici primitivi e un po pagani. Finivamo appesi nei pubblici linciaggi con l accusa di fare i crumiri. [...] «Bel paese, brutta gente . Ce lo siamo tirati dietro per un pezzo, questo modo di dire diffuso in tutta l Europa e scelto dallo scrittore Claus Gatterer1 come titolo di un romanzo in cui racconta la diffidenza e l ostilità dei sudtirolesi verso gli italiani. Oggi raccontiamo a noi stessi, con patriottica ipocrisia, che eravamo «poveri ma belli , [...] che ci insediavamo senza creare problemi, che nei paesi di immigrazione eravamo ben accolti o ci guadagnavamo comunque subito la stima, il rispetto, l affetto delle popolazioni locali. Ma non è così. Certo, la nostra storia collettiva di emigranti cominciata in tempi lontani se è vero che un proverbio del 400 dice che «pas- 1 Claus Gatterer: giornalista e storico (1924-1984). La prima edizione in tedesco di Bel paese, brutta gente è del 1969. Grande murale raffigurante immigrati italiani del XX secolo a New York. 442 / IL SECONDO OTTOCENTO

Classe di letteratura - volume 3A
Classe di letteratura - volume 3A
Dal secondo Ottocento al primo Novecento