Classe di letteratura - volume 3A

DENTRO IL TESTO Dramma personale e riflessione universale Il tragico destino delle creature Video LEZIONE con Roberto Carnero I contenuti tematici Il tema della poesia è spiegato chiaramente da Maria Pascoli, sorella di Giovanni: «Il fatto che proprio nella sera di San Lorenzo alcuni uomini iniqui tolsero la vita, senza nemmeno un ombra di causa che potesse spiegare tanta crudeltà, al nostro padre che lasciava otto figli, suggerisce al poeta l immagine che il cielo pianga le sue stelle su questa terra buia e malvagia . La sciagura familiare è quindi associata alla festività di San Lorenzo, quando si verifica il fenomeno astrale delle stelle cadenti: il dolore personale sembra riflettersi in una corrispondenza cosmica, dilatandosi fino a diventare l allegoria del dramma universale della vita. La Terra, infatti, pur essendo un pianeta minuscolo, appare agli occhi del poeta come il regno del male (quest atomo opaco del Male, v. 24), tanto più spietato perché gratuito e diretto a colpire creature innocenti. Ma la violenza immotivata è prodotta dall uomo e non dalla natura, a cui diversamente che nel pensiero di Leopardi non vengono attribuite responsabilità: essa può apparire lontana e distante dalle sofferenze degli uomini (E tu, Cielo, dall alto dei mondi / sereni, infinito, immortale, vv. 21-22; il motivo è anticipato dall aria tranquilla del v. 2 e dal cielo lontano ripetuto ai vv. 10 e 20), ma in realtà piange, accendendo la volta celeste con le stelle cadenti, le quali non sono altro che le lacrime del cielo. In tal modo si manifesta l empatia dell universo per le sciagure umane, una confortante, materna pietà per il male che si abbatte sulla Terra. Quella commozione della natura offre quindi un estrema consolazione per la condizione che accomuna gli uomini e gli animali: sia il poeta sia i rondinini conoscono il trauma della protezione infranta, la tragedia dell essere orfani, la distruzione del «nido , la precarietà e la solitudine che irrompono nella vita, spezzando per sempre la serenità innocente dell infanzia. Le scelte stilistiche Simmetrie e parallelismi L urgenza emotiva della tematica autobiografica viene riassorbita, sul piano formale, in una struttura di grande equilibrio compositivo, incentrata su una fitta serie di simmetrie e parallelismi e sull esplicita corrispondenza dei due racconti, quello ambientato nel mondo della natura (la rondine uccisa) e quello nel mondo degli uomini (l uomo ucciso, cioè il padre del poeta). I due universi sono tanto affini tra loro da potersi scambiare perfino i termini chiave: la rondine torna al suo tetto (v. 5) mentre l uomo torna al suo nido (v. 13). La prima strofa (vv. 1-4) e l ultima (vv. 21-24) incorniciano il dramma di violenza e di morte nel pianto di stelle (v. 23, che riprende il gran pianto del v. 3): una suggestiva analogia che indica le stelle cadenti della notte di San Lorenzo e insieme introduce il motivo del dolore e del lutto (come piangono gli uomini, così piange il cielo), poi sviluppato nelle quartine centrali (vv. 5-20). La seconda e la terza quartina (vv. 5-12) descrivono l uccisione di una rondine che portava il cibo ai suoi piccoli, mentre la quarta e la quinta (vv. 13-20) rappresentano l assassinio dell uomo, che non potrà più portare alle sue figlie le bambole che aveva comprato per loro. Anche l immagine della rondine introduce un analogia: la sua morte anticipa e richiama quella del padre del poeta; il tetto (v. 5) della rondine diventa poi il nido (v. 13) dei Pascoli; l uccello portava il sostegno materiale alla sua famiglia (la cena de suoi rondinini, v. 8), così come il padre di Pascoli era l unico sostegno economico per la moglie e gli otto figli. I rimandi alla figura di Cristo Oltre alla similitudine esplicita fra la rondine e il padre, la critica ne ha individuato una implicita con il martirio di Cristo: il sacrificio di Ruggero Pascoli per la propria famiglia viene assimilato a quello di Gesù per l umanità intera. Tale interpretazione si basa su alcuni elementi presenti nel testo: la rondine abbattuta rimane con le ali aperte come in croce (v. 9); gli spini del v. 6 sembrano rimandare alla corona di spine portata da Cristo nella Passione; inoltre le rondini, nella leggenda popolare, sono gli uccelli che consolarono Gesù in croce. Anche il perdono offerto ai carnefici (Perdono, v. 14) ricorda le parole di Cristo morente: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno . Tuttavia, al di là di questi riferimenti più o meno espliciti alla tradizione cristiana, è assente in Pascoli qualsiasi tipo di consolazione religiosa: se la morte di Cristo è, nella visione del credente, fonte di salvezza per tutti gli uomini, l uccisione del padre del poeta resta un fatto assurdo e privo di significato salvifico; è un sacrificio inutile poiché le tenebre non sono dissipate da alcuna luce divina e la morte crudele non apre ad alcuna forma di redenzione. 420 / IL SECONDO OTTOCENTO

Classe di letteratura - volume 3A
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Dal secondo Ottocento al primo Novecento