Classe di letteratura - volume 3A

100 fiori, piante, uccelli, insetti, rettili, che formano per gran parte la poesia della campagna, il nome che esse hanno in una terra, avrebbe finito per prevalere su quello dominante in altre. Ma gl italiani abbarbagliati per lo più dallo sfolgorio dell elmo di Scipio,41 non sogliono seguire i tremolii cangianti delle libellule. 41 abbarbagliati per lo più dallo sfolgo- rio dell elmo di Scipio: abbagliati dallo scintillio dell elmo di Scipione l Africano. Si tratta di un allusione polemica al gusto antiquato e retorico tipico della letteratura italiana, simboleggiato da un immagine tratta dal risorgimentale Canto degli italiani (o Inno) di Mameli. DENTRO IL TESTO Un invito agli uomini: recuperare l infanzia I contenuti tematici La maggior parte degli uomini, corrotti dall esperienza e resi inautentici dalle convenzioni sociali, smarrisce la dimensione infantile, che permetteva loro, da bambini, di provare intense emozioni e porsi in un affascinante e misteriosa relazione nei confronti delle cose e della natura. Recuperare questo atteggiamento spontaneo è un impresa ardua, poiché guardare al mondo con meraviglia è possibile grazie a un processo che non coinvolge la ragione e la cultura, ma tocca le zone più recondite della nostra coscienza, quei sentimenti nascosti, al di fuori del tempo e della Storia, che ereditiamo al momento stesso della nascita. Il fanciullo primitivo Il poeta ha il privilegio di restare bambino, attingendo alla voce della propria interiorità: egli possiede i sentimenti di un fanciullo, grazie ai quali riesce a tradurre le sue visioni in parole immediate, senza il filtro del pensiero, ma solo attraverso la propria vista primigenia, che gli consente di cogliere lo splendore dell essere e le somiglianze e le relazioni più ingegnose (r. 44) tra le cose (le correspondances di Baudelaire, p. 334). Nel sottolineare questo aspetto è evidente la negazione pascoliana del Positivismo: la poesia autentica rifiuta la lettura materialistica del reale per offrirne una più spontanea e ingenua. Il poeta infatti popola l ombra di fantasmi e il cielo di dei (rr. 26-27): ha dunque una visione prescientifica e prelogica della realtà, identificandosi in una sorta di uomo primitivo felice e innocente; in questo aspetto è lecito cogliere l influenza del filosofo Giambattista Vico (1668-1744), secondo il quale l umanità animalesca e primitiva era per natura felice e incline alla fantasia. Il suo scopo ma è uno scopo, per così dire, istintivo e non programmatico è pertanto quello di rendere le cose nella loro essenza più segreta, strappandole alla finzione e all abitudine, e così recuperarne la freschezza e il sapore originario. La poesia è utile, pur inconsapevolmente In tal modo, scoprendo i particolari reconditi della realtà, il poeta può comunicare agli uomini questa capacità che essi hanno perduto, ridestando in loro il «fanciullino sommerso dalla civiltà. Attenzione, però: egli non deve proporsi contenuti morali, civili, ideologici o religiosi, che spettano non a lui, ma agli oratori, ai filosofi, agli storici, ai maestri, ai tribuni, ai demagoghi. Il poeta è tale che significhi solo ciò che il fanciullo detta dentro (rr. 60-61), come accade a Dante quando sostiene la propria istintiva fedeltà all amore («I mi son un che, quando / Amor mi spira, noto, e a quel modo / ch e ditta dentro vo significando , Purgatorio, XXIV, 52-54). Nonostante il poeta-fanciullo sia dotato di una disposizione a lasciarsi incantare dalla realtà e a coglierne i lineamenti più nascosti, egli non si atteggerà però mai a profeta e a dispensatore di verità assolute. Il compito morale e pubblico della poesia non risponde infatti ad alcun programma ma è connaturato all essenza stessa dell opera d arte: in tal modo il poeta vero, senza farlo apposta, potrà dirsi socialista o umano (rr. 51, 53, 54), facendo coincidere dunque la voce del «fanciullino che risuona dentro di lui con quella collettiva, ispiratrice di pace e solidarietà. La figura ideale dell artista puro La polemica con Carducci è scoperta: alla visione del letterato come artiere che foggi spada e scudi e vomeri (r. 66) per difendere e divulgare un ideale magniloquente di poesia impegnata, civile e patriottica, Pascoli contrappone l immagine dell artista puro, che riacquista il senso primitivo delle cose, semplificandole e rifiutando ogni ambizione oratoria per dare un nome a particolari a prima vista umili, trascurati dalla sensibilità comune. un ideale, questo, non facile da trasmettere all interno della cultura italiana, abituata alla declamazione e più incline ad ammirare il linguaggio retorico (esemplificato dall elmo di Scipio, rr. 100-101, di memoria risorgimentale) che non l immediatezza dei suoni e dei colori della natura (i tremolii cangianti delle libellule, r. 101). 404 / IL SECONDO OTTOCENTO

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Dal secondo Ottocento al primo Novecento