Classe di letteratura - volume 3A

IN BREVE Il suo impegno civile nasce dalla volontà di difendere le radici e le tradizioni di un popolo bisognoso di riscatto. fica che a lui non si chiede solo di esprimere la propria sensibilità soggettiva, ma anche di interpretare il sentimento collettivo, dando voce alle aspirazioni e ai bisogni dell intera comunità popolare e nazionale. Si tratta, evidentemente, della riproposizione di un modello romantico, che egli aggiorna attraverso la propria originale rilettura artistica. Raccolte come Odi e inni, Le canzoni di Re Enzio e Poemi del Risorgimento esprimono questa sua ambizione di vate, cantore della Storia e delle glorie nazionali; ambizione che lo porta, per esempio, a celebrare con il tono populistico della Grande proletaria si è mossa (1911) l impresa coloniale libica come una soluzione al dramma dell emigrazione. Il poeta conferisce infatti al proprio nazionalismo una motivazione umanitaristica, affermando il diritto degli Stati meno ricchi (come l Italia, che è definita non a caso «proletaria ) a conquistare nuove terre in cui i contadini possano trasferirsi. In tal modo gli italiani, costretti a migliaia a emigrare in cerca di fortuna al di là dell oceano e spesso sottoposti a umiliazioni e soprusi, possono riacquistare dignità e lavoro, rinnovando la gloriosa tradizione di un popolo civilizzatore. Dal «nido alla patria Anche prima della campagna libica, però, non mancano occasioni nelle quali Pascoli riversa sulla pagina quello spirito di fratellanza già prefigurato nel socialismo invocato nel Fanciullino. La pace sociale viene auspicata entro un invito alla solidarietà e alla condivisione al di là e al di sopra delle classi: «Uomini, pace! Nella prona terra / troppo è il mistero; e solo chi procaccia / d aver fratelli in suo timor, non erra , scrive nella chiusa della poesia I due fanciulli (Primi poemetti). Nel recuperare la lezione leopardiana della Ginestra, il poeta confeziona così un generico messaggio di concordia tra gli uomini che non si inserisce però in una compiuta ideologia politica: egli infatti non supera mai l orizzonte psicologico del nostalgico cantore dei buoni e semplici valori contadini, neutralizzando all interno di un ingenua dimensione idilliaca i veri e duri conflitti che agitano l Italia del suo tempo. In tal modo anche il nazionalismo che affiora in alcuni versi, lettere e discorsi non coincide con un autentica e aggressiva volontà di potenza, ma con la viscerale difesa (anche con le armi della guerra, se necessario) di una nazione e di un popolo oppressi. Il modello privato del «nido , da proteggere gelosamente dalle ingerenze degli estranei, si proietta così su quello pubblico della patria, da esaltare con passione e sentimento nella strenua difesa delle radici, dell identità e delle tradizioni. IMPEGNO CIVILE DAI TEMI ai testi: T1 > p. 401 T12 > p. 434 visione della poesia come interprete del sentimento collettivo celebrazione del popolo italiano come civilizzatore motivazione umanitaristica desiderio di fratellanza tra gli uomini concordia e difesa dell identità nazionale compito del poeta vate L AUTORE / GIOVANNI PASCOLI / 397

Classe di letteratura - volume 3A
Classe di letteratura - volume 3A
Dal secondo Ottocento al primo Novecento