T11 - Un misterioso manoscritto

Un misterioso manoscritto / T11 / Antonio Fogazzaro, Malombra, parte I, cap. 5 Riportiamo l episodio che attiva il delirio di Marina, via via più intenso. Dopo aver accennato alle frequenti sensazioni, provate sin da bambina, di improvvise reminiscenze di una vita precedente, la protagonista scopre in un mobile della sua stanza, che è la stessa dell ava che vi era stata reclusa molti anni prima, le tracce del misfatto di cui la donna sarebbe stata vittima. Così le parole e le reliquie del passato cominciano a coinvolgerla sempre più da vicino. / Tra sogno e allucinazione / 5 10 15 20 25 30 Quella sera l aria dei monti non nuoceva a Marina. Ell avrebbe forse preferito seguire un fresco sul Canalgrande,1 o una serenata a Bellagio,2 dove la fragranza, per così dire, delle più squisite voluttà3 mondane è nell aria ed entra sino al cuore: ma tuttavia sapeva apprezzare l agreste poesia di quella sera di aprile sul lago e la ingenua semplicità, non sempre volgare, dei canti usciti dalla fantasia del popolo. E, pensando che probabilmente avrebbe presto lasciato lago e montagne, pensiero pieno d inquiete speranze, li giudicava senza inimicizia, assaporava la musica e ammirava la scena come ghiottornìe4 rare, gratissime per una volta a palati fini e curiosi come il suo; così avrebbe gustato un quadrettino fiammingo, un aria di Cimarosa.5 Poi, quando i suoni e i canti si andarono dileguando da lontano e Saetta6 mosse lentamente, quasi a malincuore, verso il Palazzo, le impressioni di quella sera si addentravano poco a poco nell anima sua rammollita dal voluttuoso languore che l aprile ispira; e vi si mesceva una gran sensazione di sgomento, simile a certe doglie7 che ci saettano e passano e passano e poi ce ne scordiamo; e si trova in seguito ch erano frettolose messaggiere di un grosso male in cammino. L orologio di R...8 suonò le nove. Non le parve la solita campana. Come poteva avere un altra voce? Stette in ascolto. Le balenò alla mente d essersi trovata un altra volta sul lago, esattamente nello stesso luogo e alla stess ora, d avere ascoltata la campana e fatto lo stesso pensiero che il suono era diverso dal consueto. Ma quando? Le era accaduto parecchie altre volte, specialmente nell adolescenza, di venir sorpresa da simili riproduzioni di circostanze e di pensieri, senza poter ricordare l epoca del loro primo passaggio. Ne aveva parlato. Suo padre s era stretto nelle spalle: che si ha a fare attenzione a simili sciocchezze? Miss Sarah9 aveva detto: «E dunque? . Le amiche l avevano assicurata che a loro succedeva la stessa cosa ogni giorno. Marina non ne parlò più, ma ci pensò ancora. Questi lampi di reminiscenza solevano riferirsi a circostanze tra le più indifferenti della vita. Le rimaneva perciò sempre dubbio se si trattasse di reminiscenze vere e proprie o di allucinazioni. Stavolta non era così. Pensando e ripensando, si persuase di non essersi trovata mai sul lago a quell ora; era dunque un allucinazione. Quando scese al Palazzo, il conte si era già ritirato. Ella passeggiò un tratto su e giù per la loggia, entrò nelle sue stanze, prese un libro, lo gettò via, ne prese un altro, gittò via anche quello, si provò a scrivere una lettera e, dopo aver pensato 1 un fresco sul Canalgrande: un corteo di gondole a Venezia. 2 Bellagio: piccolo centro sul lago di Como, sulle cui sponde si trova il palazzo che fa da scenario al romanzo. 3 voluttà: piaceri. 4 ghiottornìe: ghiottonerie, qui nel sen- so di rarità . 5 Cimarosa: il compositore napoletano Domenico Cimarosa (1749-1801), autore di opere per lo più buffe. 6 Saetta: è il cane che accompagna Marina. 7 doglie: dolori. 8 R...: il paese viene indicato con la sola iniziale, a garantire la riservatezza di luoghi e persone coinvolti nella narrazione, all interno della finzione del patto narrativo che li presuppone reali. 9 Miss Sarah: la bambinaia. LA CORRENTE / IL DECADENTISMO / 375

Classe di letteratura - volume 3A
Classe di letteratura - volume 3A
Dal secondo Ottocento al primo Novecento