T9 - La teoria dei colori

La teoria dei colori / T9 / Joris-Karl Huysmans, Controcorrente, cap. 1 / La casa dell esteta / All inizio del romanzo, la personalità di Des Esseintes si illumina a poco a poco attraverso le descrizioni dei suoi oggetti e dei suoi gusti. Il mondo in cui si è rifugiato è una specie di squisita clausura, scelta per fuggire dalla mediocrità borghese e dalla morale comune. 5 10 15 20 25 30 35 Trascorsero più di due mesi prima che Des Esseintes potesse immergersi nel silenzioso riposo della sua casa di Fontenay. Acquisti di ogni genere lo costringevano ad aggirarsi ancora per Parigi, percorrendo la città da un capo all altro. E tuttavia, a quante ricerche si era dato, a quante meditazioni si era abbandonato prima di affidare il suo appartamento ai tappezzieri! Da molto tempo era esperto delle sincerità e degli inganni dei colori. Un tempo, quando accoglieva donne in casa sua, si era creato un salottino in cui, in mezzo a piccoli mobili scolpiti nella pallida laurocanfora1 del Giappone, sotto una specie di tenda di seta rosa indiana, le carni si colorivano dolcemente alle luci preziose che filtravano attraverso la stoffa. Questa stanza, dove numerosi specchi si facevano eco e si rimandavano a perdita d occhio, sulle pareti, file di salottini rosa, era stata celebre fra le ragazze che si compiacevano di immergere la loro nudità in quel bagno di tepido incarnato,2 tra l aroma di menta che emanava dal legno dei mobili. Ma, anche mettendo da parte i vantaggi di quell ambiente truccato, che sembrava trasfondere nuovo sangue sotto le pelli sfiorite e consunte per l abitudine delle ciprie e l abuso delle notti, egli godeva per proprio conto, nel languore che lo circondava, particolari allegrezze, piaceri che, in qualche modo, acuivano e ravvivavano all estremo il ricordo dei mali trascorsi, delle noie defunte.3 Così, per odio, per disprezzo della sua infanzia, aveva sospeso al soffitto di quella stanza una piccola gabbia di filo d argento in cui un grillo prigioniero cantava come se fosse tra le ceneri dei camini del castello di Lourps.4 Quando ascoltava quel grido, tante volte udito, tutte le sere di costrizione e di silenzio trascorse presso sua madre, tutto l abbandono di una giovinezza dolorante e repressa, facevan ridda dinanzi a lui, e allora, ai moti della donna che andava carezzando macchinalmente e le cui parole o il cui riso spezzavano la visione e lo riconducevano bruscamente alla realtà, nel salottino, a terra, un tumulto si levava nella sua anima, un bisogno di vendicarsi della tristezza sofferta, una furia di insudiciare a forza di turpitudini i ricordi di famiglia, un desiderio violento di ansare su cuscini di carne, di esaurire fino all ultima goccia le più veementi e acri follie carnali. Altre volte ancora, quando la malinconia lo incalzava, quando, nel piovoso tempo autunnale, lo assaliva l avversione per la strada, per la casa, per il cielo di fango giallastro, per le nuvole di asfalto, si rifugiava in quel ridotto,5 agitava leggermente la gabbia e la guardava riflettersi all infinito nel giuoco degli specchi finché i suoi occhi ubriachi si accorgevano che la gabbia non oscillava più ma tutto il salottino vacillava e girava empiendo la casa di un valzer rosa. 1 laurocanfora: il legno dell omonimo ar- busto. 2 tepido incarnato: colori caldi. 3 defunte: passate. 4 castello di Lourps: il luogo dove il pro- 5 ridotto: stanza. tagonista aveva abitato da bambino. LA CORRENTE / IL DECADENTISMO / 359

Classe di letteratura - volume 3A
Classe di letteratura - volume 3A
Dal secondo Ottocento al primo Novecento