D4 - Friedrich Nietzsche, L’etica del superuomo

DOCUMENTO 4 L etica del superuomo Friedrich Nietzsche, Così parlò Zarathustra Friedrich Wilhelm Nietzsche nasce a R cken, un villaggio presso Lipsia, nel 1844. Dopo aver studiato a Bonn e a Lipsia, nel 1869 diventa professore di Filologia classica a Basilea. In questo stesso periodo incontra il musicista Richard Wagner, con il quale stringe una profonda amicizia. Tre anni dopo, nel 1872, pubblica La nascita della tragedia, mentre si fanno sempre più frequenti i disturbi psichici che da qualche anno lo colpiscono. Lasciato definitivamente l insegnamento nel 1879, soggiorna a lungo in Italia e in Svizzera: in questo periodo, segnato dalla rottura dell amicizia con Wagner, pubblica, tra le varie opere, La gaia scienza (1882), che rappresenta la fase critica o illuministica di Nietzsche, impegnato in una critica serrata dei valori tradizionali e nello studio della cultura e della morale della civiltà europea. Tra la fine del 1881 e l inizio del 1882 si colloca la svolta che porta all ultimo periodo, nel quale dominano i temi del superuomo e della volontà di potenza, sviluppati in Così parlò Zarathustra (1883-1885). Seguono Al di là del bene e del male (1886), Genealogia della morale (1887), Crepuscolo degli idoli (1889). Di quest ultima fase dell attività di Nietzsche sono anche L Anticristo (1888) ed Ecce homo (1888). Nel gennaio del 1889 le sue condizioni si aggravano fino alla crisi di follia, dalla quale il filosofo non si riprende più. Trascorre gli ultimi anni della sua vita affidato alle cure della sorella a Naumburg e muore a Weimar nel 1900. L autore Alla società mediocre Nietzsche contrappone la necessità di assumere un atteggiamento eroico, che faccia progredire verso un umanità superiore. Gli aggettivi richiamano i princìpi della morale cristiana, che il filosofo intende combattere. Il coinvolgimento del lettore avviene grazie a quest apostrofe e allo stile profetico, semplice e al contempo solenne. Gli uomini superiori ignorano la visione del mondo borghese, intrisa di viltà e buon senso comune. Il superuomo dovrà schiacciare la massa, liberandosi della mentalità rassegnata del volgo, che cerca di ostacolare il suo cammino. Nietzsche affida a Zarathustra, profeta persiano probabilmente vissuto nel VI secolo a.C., il compito di delineare la figura del superuomo che, in contrasto con tutte le virtù predicate dal cristianesimo, si libera dei lacci della morale comune e realizza pienamente sé stesso, seguendo esclusivamente una propria etica personale. I più preoccupati si chiedono oggi: «Come può sopravvivere l uomo? . Zarathustra invece chiede, primo e unico: «Come può essere superato l uomo? . Il superuomo mi sta a cuore, egli è la prima e unica cosa, e non l uomo: non il prossimo, non il miserrimo, non il più sofferente, non il migliore . Fratelli miei, ciò che io posso amare nell uomo è che egli sia un trapasso e un tramonto. E anche in voi è molto che mi fa amare e sperare. Che voi disprezziate, ecco, uomini superiori, ciò che mi fa sperare. Gli uomini del grande disprezzo sono, infatti, quelli della grande venerazione. Che voi abbiate disperato, in ciò è molto da onorare. Perché voi non imparaste a rassegnarvi, non imparaste le piccole assennatezze. Oggi, infatti, la piccola gente è diventata padrona: costoro predicano, tutti, rassegnazione e modestia e senno e diligenza e riguardo e il lungo eccetera delle piccole virtù. Ciò che è femmineo, ciò che discende da servi e in particolare tutto l intruglio plebeo: ciò vuole oggi dominare su tutto il destino dell uomo oh, schifo! schifo! schifo! Ciò chiede e chiede e di chiedere non si stanca: «Come conservare l uomo nel modo migliore, per tempo più lungo, con il massimo del piacere? . Con ciò, essi sono il pericolo maggiore per il superuomo! Superate, ve ne prego, uomini superiori, le piccole virtù, le piccole assennatezze, i riguardi minuscoli, il brulichio delle formiche, il benessere miserabile, la felicità del maggior numero ! 34 / IL SECONDO OTTOCENTO

Classe di letteratura - volume 3A
Classe di letteratura - volume 3A
Dal secondo Ottocento al primo Novecento