T3 - Una carogna

/ T3/ / Il destino di disfacimento che incombe sulle cose / Una carogna Charles Baudelaire, I fiori del male, 29 Il ricordo della vista, durante una passeggiata in campagna, del cadavere di un animale, paragonato a una donna con le gambe spalancate (così accade per lo più alle carogne nel rigor mortis), è l occasione per una cupa meditazione sulla morte e sul disfacimento della materia. Ma, al di là del tema, ciò che conta in questo testo è la modalità espressiva, che si compiace all estremo di immagini sgradevoli e disgustose. 4 Les jambes en l air, comme une femme lubrique, Br lante et suant les poisons, Ouvrait d une fa on nonchalante et cynique Son ventre plein d exhalaisons. 8 a gambe all aria, simile a una donna impudica, bruciando, sudando veleni, spalancava con cinica indolenza il ventre gonfio di miasmi. Le soleil rayonnait sur cette pourriture, Comme afin de la cuire à point, Et de rendre au centuple à la grande Nature Tout ce qu ensemble elle avait joint; 12 Su tanto putrefarsi s accaniva il sole come per completare la cottura e rendere a cento doppi alla grande Natura ciò che con cura aveva unito; Et le ciel regardait la carcasse superbe Comme une fleur s épanouir. La puanteur était si forte, que sur l herbe Vous cr tes vous évanouir. 16 e il cielo contemplava la carcassa gloriosa schiudersi come un fiore. Così atroce il fetore, che sull erba per poco non sei svenuta. Les mouches bourdonnaient sur ce ventre putride, D où sortaient de noirs bataillons De larves, qui coulaient comme un épais liquide Le long de ces vivants haillons. 20 Su quel putrido ventre ronzavano le mosche e ne uscivano neri battaglioni di larve che colavano, liquido vischioso, lungo i brandelli brulicanti. Tout cela descendait, montait comme une vague, Ou s élan ait en pétillant; On e t dit que le corps, enflé d un souffle vague, Vivait en se multipliant. 24 Il tutto come un onda s alzava, s abbassava, o si slanciava spumeggiando quasi che un vago soffio, il corpo dilatando, moltiplicasse la sua vita. 1 Ricordi: il poeta si rivolge, come si com- prenderà più avanti, alla donna amata, sua compagna il giorno in cui vide la carogna di cui parla la poesia. 4 infame: indicibile nel suo orrore. 5 impudica: priva di pudore. 8 miasmi: i gas della decomposizione. 11 a cento doppi: in mille pezzi. 12 unito: messo insieme, formato. Il sole che batte sul cadavere ne accelera la de- 336 / IL SECONDO OTTOCENTO Rappelez-vous l objet que nous v mes, mon me, Ce beau matin d été si doux: Au détour d un sentier une charogne inf me Sur un lit semé de cailloux, composizione, ossia la disgregazione degli elementi chimici di cui è costituito il corpo. 20 i brandelli: quelli del corpo in disfacimento. Le parole valgono cinico Si racconta che, all apice della gloria, Alessandro Magno volesse incontrare il filosofo Diogene di Sinope, caposcuola di quei saggi che furono definiti cinici. Lo trovò mentre TESTO ORIGINALE Une charogne Ricordi la cosa che vedemmo, anima mia, una dolce mattina d estate? Svoltato un sentiero, su un giaciglio di sassi, una carogna infame, prendeva il sole e, paratoglisi davanti, per rendergli onore disse: «Chiedimi ciò che desideri . E Diogene: «Ti chiedo questo: spostati, che mi levi il sole . Ecco il senso più profondo della filosofia cinica e di quanti chiamiamo ancora oggi cinici: essere del tutto indifferenti alle istituzioni sociali e alle consuetudini vigenti, che essi trattano con ostentato disprezzo. Forma una frase con l aggettivo cinico.

Classe di letteratura - volume 3A
Classe di letteratura - volume 3A
Dal secondo Ottocento al primo Novecento