Il mondo interiore

IN BREVE I Decadenti analizzano la propria interiorità, la dimensione irrazionale di sé stessi. La scoperta di questo universo sconosciuto e inconoscibile genera in loro vertigine. Approfondisci LETTURA CRITICA di Walter Binni | IL MONDO INTERIORE | Il disagio esistenziale La malattia e la nevrosi che gli autori decadenti vivono e rappresentano nelle loro opere nascono quasi sempre dal conflitto tra le pulsioni più profonde del soggetto e i divieti e le norme o convenzioni morali imposte dalla società, che inducono il poeta a sentirsi vittima di un profondo disagio esistenziale. Vedendosi disadattato, l artista ha la sensazione di vivere uno stato psicologico abnorme e allucinato: si guarda vivere, abbandonandosi a suggestioni autopunitive, sulla soglia dell autolesionismo. Al tempo stesso, egli sviluppa un attenzione spasmodica per il proprio vissuto interiore e per la propria psiche, perlustrando le contraddittorietà e le spinte dell inconscio. Tale dimensione verrà studiata, messa a fuoco e spiegata in una teoria coerente all inizio del Novecento dal medico austriaco Sigmund Freud, il padre della psicanalisi. Già valorizzata dal Romanticismo, ora, negli ultimi decenni dell Ottocento, la conoscenza dei fondamenti istintivi dell essere viene ulteriormente approfondita. I poeti decadenti osservano l io come un elemento sperduto nel cosmo, percepiscono il fermento di istinti incontrollabili, avvertono l esistenza di qualcosa che agisce al di fuori della consapevolezza razionale. Rimbaud scrive: Je est un autre, vale a dire Io è un altro . Dice Io è , e non Io sono , a significare l estraneità del proprio corpo e del proprio essere rispetto alla coscienza: l io non è più soggetto del pensiero, ma una forma vuota in cui gli stessi pensieri nascono, per così dire, autonomamente. La scoperta di questo mondo interiore determina conseguenze drammatiche. Se per i Romantici accostarsi a tale dimensione rappresentava la possibilità di un apertura positiva all ignoto (la natura, Dio ecc.), per i Decadenti ciò comporta un senso di vertigine e di nulla: da qui la paura e l angoscia per tutto ciò che si può trovare sotto la superficie dell anima, nelle profondità di abissi interiori spesso abitati da mostri. Il personaggio decadente, perciò, è in preda a forze che lo trascendono e non è più in grado di distinguere chiaramente tra bene e male, tra sentimenti positivi e negativi: incapace quindi di perseguire la coscienza e la volontà, l uomo risponde a impulsi profondi che ne determinano i comportamenti indipendentemente dalle sue decisioni. I protagonisti delle opere decadenti vivono la scissione fra un indole buona e una crudele, fra conscio e inconscio. Il doppio Strettamente legato a questo senso di tragico smarrimento è il motivo del doppio. Nella letteratura decadente troviamo spesso la condizione dello sdoppiamento dell io, per cui il personaggio è diviso tra una parte buona, diurna, conscia, e un altra malvagia, notturna, inconscia. Celebre, in tal senso, è il romanzo dello scrittore scozzese Robert Louis Stevenson (1850-1894), Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde (1886), in cui il racconto di un caso di scissione di personalità assume un forte valore allegorico, mettendo in luce come le forze del bene e quelle del male siano strettamente intrecciate nella natura umana. Analogo ragionamento può essere fatto a proposito del Ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde (la cui pubblicazione segue di cinque anni quella del libro di Stevenson) e di un romanzo di qualche decennio precedente, Il sosia (1846) di F dor Dostoevskij. In tutti i casi il protagonista cerca di allontanare da sé la parte giudicata negativa e la proietta in una figura oppositiva. Di questa parte cattiva , però, non può fare a meno: la odia e vorrebbe liberarsene, ma poi comprende che ciò non è possibile, perché appunto essa gli appartiene; se la sopprimesse, finirebbe con l annientare sé stesso. Il poeta, come un veggente, ritrova nel sogno l io remoto dell uomo. Il sogno Già motivo cardine del Romanticismo, anche il sogno viene ora ripreso come uno strumento grazie al quale esplorare la natura più profonda dell uomo. Nel sogno avviene infatti quello «sregolamento di tutti i sensi , auspicato da Rimbaud nella sua Let- 324 / IL SECONDO OTTOCENTO

Classe di letteratura - volume 3A
Classe di letteratura - volume 3A
Dal secondo Ottocento al primo Novecento