Classe di letteratura - volume 3A

segue le mode come un burattino obbediente. Il sabato a ballare, la domenica allo stadio. Voi di lui non sapete neanche che esiste. Così è stato il nostro primo incontro con voi. Attraverso i ragazzi che non volete. L abbiamo visto anche noi che con loro la scuola diventa più difficile. Qualche volta viene la tentazione di levarseli di torno. Ma se si perde loro, la scuola non è più scuola. un ospedale che cura i sani e respinge i malati. Diventa uno strumento di differenziazione sempre più irrimediabile. E voi ve la sentite di fare questa parte nel mondo? Allora richiamateli, insistete, ricominciate tutto da capo all infinito a costo di passar da pazzi. Meglio passar da pazzi che essere strumento di razzismo. c Elizabeth Adela Stanhope Forbes, La scuola è finita, 1889. Penzance (UK), Penlee House Gallery and Museum. dite che Pierino del dottore scrive bene. Per forza, parla come voi. Appartiene alla ditta. Invece la lingua che parla e scrive Gianni è quella del suo babbo. Quando Gianni era piccino chiamava la radio lalla. E il babbo serio: «Non si dice lalla, si dice aradio . Ora, se è possibile, è bene che Gianni impari a dire anche radio. La vostra lingua potrebbe fargli comodo. Ma intanto non potete cacciarlo dalla scuola. «Tutti i cittadini sono eguali senza distinzione di lingua . L ha detto la Costituzione pensando a lui. Ma voi avete più in onore la grammatica che la Costituzione. E Gianni non è più tornato neanche da noi. Noi non ce ne diamo pace. Lo seguiamo di lontano. S è saputo che non va più in chiesa, né alla sezione di nessun partito. Va in officina e spazza. Nelle ore libere (Scuola di Barbiana, Lettera a una professoressa, Libreria Editrice Fiorentina, Firenze 1967) PER DISCUTERNE Quella di don Milani è una vera e propria requisitoria, una denuncia delle storture del sistema scolastico italiano, che a suo giudizio accentua le differenze sociali tra gli studenti invece di adempiere al dettato costituzionale secondo il quale tutti hanno lo stesso diritto all istruzione. Quando la Lettera fu pubblicata, scatenò subito un vespaio di polemiche, dividendo allora come oggi l opinione pubblica e gli intellettuali in schiere di sostenitori e oppositori. Mentre i primi ritennero il volume un contributo fondamentale al processo di democratizzazione della scuola nonché una sacrosanta difesa degli ultimi e degli sfruttati, altri considerarono la Lettera e l esperienza didattica da cui era scaturita responsabili del supposto decadimento culturale della scuola maturato all indomani del Sessantotto. Uno scrittore progressista come Sebastiano Vassalli arriverà addirittura a definire il sacerdote un «mascalzone colpevole di aver creato «una sorta di pre-scuola (o dopo-scuola) parrocchiale fondandola su un unico sentimento: «l odio di classe . Più recentemente, un altra scrittrice (nonché insegnante), Paola Mastrocola, ha affermato: «Noi abbiamo costruito negli anni, grazie anche alle idee di don Milani, una scuola che non insegna più nozioni o che non insegna «Foscolo o l Iliade tradotta da Monti perché la difficoltà di quei testi umilia i poveri . Qual è il tuo punto di vista sull argomento? Ritieni che le osservazioni contenute nel brano che hai letto siano condivisibili o meno? In che modo la scuola può essere davvero «aperta a tutti , come afferma l articolo 34 della Costituzione? Discutine con la classe. IL GENERE / LA LETTERATURA PER RAGAZZI / 291

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Dal secondo Ottocento al primo Novecento