CONSONANZE CONTEMPORANEE - Don Milani – La sua scuola per

CONSONANZE CONTEMPORANEE Don Milani LA SUA SCUOLA PER TUTTI Nel maggio del 1967 venne pubblicato da una piccola casa editrice fiorentina un libro che parlava di scuola dal titolo Lettera a una professoressa. Lo scrissero don Lorenzo Milani (1923-1967) e gli alunni della scuola di Barbiana, una piccola frazione di montagna, nel Mugello, dove il prete raccolse bambini privi di adeguato sostegno economico da parte delle famiglie per garantire loro quell istruzione che altrimenti non avrebbero ricevuto. Don Milani insegnava ai suoi studenti l alto valore della parola, del pensiero, dell umanità e della giustizia sociale, dell amore per quello che si fa e della possibilità di raggiungere qualsiasi obiettivo, con gentilezza e perseveranza. Nel brano che presentiamo, attraverso il racconto delle esperienze diverse di due studenti, possiamo comprendere alcuni aspetti della sua visione pedagogica e la forte critica ai sistemi di insegnamento della scuola pubblica, accusata da don Milani di perpetuare le iniquità alla base del sistema e delle relazioni sociali. Sandro aveva 15 anni. Alto un metro e settanta, umiliato, adulto. I professori l avevano giudicato un cretino. Volevano che ripetesse la prima per la terza volta. Gianni aveva 14 anni. Svagato, allergico alla lettura. I professori l avevano sentenziato un delinquente. E non avevano tutti i torti, ma non è un motivo per levarselo di torno. Né l uno né l altro avevano intenzione di ripetere. Erano ridotti a desiderare l officina. Sono venuti da noi solo perché noi ignoriamo le vostre1 bocciature e mettiamo ogni ragazzo nella classe giusta per la sua età. [ ] Sandro in poco tempo s appassionò a tutto. La mattina seguiva il programma di terza. Intanto prendeva nota delle cose che non sapeva e la sera frugava nei libri di seconda e prima. A giugno il «cretino si presentò alla licenza e vi toccò passarlo. Gianni fu più difficile. Dalla vostra scuola era uscito analfabeta e con l odio per i libri. Noi per lui si fecero acrobazie. Si riuscì a fargli amare non dico tutto, ma almeno qualche materia. Ci occorreva solo che lo riempiste di lodi e lo passaste in terza. Ci avremmo pensato noi in seguito a fargli amare anche il resto. Ma agli esami una professoressa gli disse: «Perché vai a una scuola privata? Lo vedi che non ti sai esprimere? . Lo so anch io che Gianni non si sa esprimere. Battiamoci il petto tutti quanti. Ma prima voi che l avevate buttato fuori di scuola l anno prima. Bella cura la vostra. Del resto bisognerebbe intendersi su cosa sia lingua corretta. Le lingue le creano i poveri e poi seguitano a rinnovarle all infinito. I ricchi le cristallizzano per poter sfottere chi non parla come loro. O per bocciarlo. Voi 1 vostre: Don Milani si rivolge agli insegnanti della scuola pubblica, che a suo giudizio è un istituzione ingiusta perché favorisce solo i figli delle famiglie ricche. e Uno scatto che ritrae don Milani con i suoi studenti di Barbiana. 290 / IL SECONDO OTTOCENTO

Classe di letteratura - volume 3A
Classe di letteratura - volume 3A
Dal secondo Ottocento al primo Novecento