Classe di letteratura - volume 3A

30 35 do che scoppiò facendo rintronar la scuola come una fucilata. Tutta la classe ebbe un riscossone. Il maestro balzò in piedi e gridò: «Franti! fuori di scuola! . Egli rispose: «Non son io! . Ma rideva. Il maestro ripeté: «Va fuori! . «Non mi muovo , rispose. Allora il maestro perdette i lumi,12 gli si slanciò addosso, lo afferrò per le braccia, lo strappò dal banco. Egli si dibatteva, digrignava i denti; si fece trascinar fuori di viva forza. Il maestro lo portò quasi di peso dal Direttore, e poi tornò in classe solo e sedette al tavolino, pigliandosi il capo fra le mani, affannato, con un espressione così stanca e afflitta, che faceva male a vederlo. «Dopo trent anni che faccio scuola! , esclamò tristemente, crollando il capo. Nessuno fiatava. Le mani gli tremavano dall ira, e la ruga diritta che ha in mezzo alla fronte era così profonda, che pareva una ferita. Povero maestro! Tutti ne pativano. Derossi s alzò e disse: «Signor maestro, non si affligga. Noi le vogliamo bene . E allora egli si rasserenò un poco e disse: «Riprendiamo la lezione, ragazzi . La madre di Franti 40 45 50 55 60 65 28, sabato [ ] Entrò tutt a un tratto nella scuola la madre di Franti, affannata, coi capelli grigi arruffati, tutta fradicia di neve, spingendo avanti il figliuolo che è stato sospeso dalla scuola per otto giorni. Che triste scena ci toccò di vedere! La povera donna si gettò quasi in ginocchio davanti al Direttore, giungendo le mani, e supplicando: «Oh signor Direttore, mi faccia la grazia, riammetta il ragazzo alla scuola! Son tre giorni che è a casa, l ho tenuto nascosto, ma Dio ne guardi se suo padre scopre la cosa, lo ammazza; abbia pietà, che non so più come fare! mi raccomando con tutta l anima mia! . Il Direttore cercò di condurla fuori; ma essa resistette, sempre pregando e piangendo. «Oh! se sapesse le pene che m ha dato questo figliuolo, avrebbe compassione! Mi faccia la grazia! Io spero che cambierà. Io già non vivrò più un pezzo, signor Direttore, ho la morte qui; ma vorrei vederlo cambiato prima di morire perché , e diede in uno scoppio di pianto, «è il mio figliuolo, gli voglio bene, morirei disperata; me lo riprenda ancora una volta, signor Direttore, perché non segua una disgrazia in famiglia, lo faccia per pietà d una povera donna! . E si coperse il viso con le mani, singhiozzando. Franti teneva il viso basso, impassibile. Il Direttore lo guardò, stette un po pensando, poi disse: «Franti, va al tuo posto . Allora la donna levò le mani dal viso, tutta racconsolata,13 e cominciò a dir grazie, grazie, senza lasciar parlare il Direttore, e s avviò verso l uscio, asciugandosi gli occhi, e dicendo affollatamente:14 «Figliuol mio, mi raccomando. Abbiano pazienza tutti. Grazie, signor Direttore, che ha fatto un opera di carità. Buono, sai, figliuolo. Buon giorno, ragazzi. Grazie, a rivederlo, signor maestro. E scusino tanto, una povera mamma . E data ancora di sull uscio15 un occhiata supplichevole a suo figlio, se n andò, raccogliendo lo scialle che strascicava, pallida, incurvata, con la testa tremante, e la sentimmo ancor tossire giù per le scale. Il Direttore guardò fisso Franti, in mezzo al silenzio della classe, e gli disse con un accento da far tremare: «Franti, tu uccidi tua madre! . Tutti si voltarono a guardar Franti. E quell infame sorrise. 12 perdette i lumi: perse la pazienza. 13 racconsolata: risollevata. 14 affollatamente: tutto d un fiato. 15 di sull uscio: dalla soglia. IL GENERE / LA LETTERATURA PER RAGAZZI / 287

Classe di letteratura - volume 3A
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Dal secondo Ottocento al primo Novecento