T1 - Un imperdonabile ribelle

Un imperdonabile ribelle / T1 / Edmondo De Amicis, Cuore, Gennaio / Un cattivo italiano / Nella prima pagina di diario che presentiamo, Enrico Bottini, l io narrante, ci racconta una delle imprese negative del compagno di classe Franti. Nella seconda, scritta sette giorni dopo, assistiamo all intervento della madre dell indisciplinato ragazzo, che chiede disperatamente perdono per le sue malefatte. Audio LETTURA Franti cacciato da scuola 5 10 15 20 25 21, sabato Uno solo poteva ridere mentre Derossi diceva dei funerali del Re,1 e Franti rise. Io detesto costui. malvagio. Quando viene un padre nella scuola a fare una partaccia2 al figliuolo, egli ne gode; quando uno piange, egli ride. Trema davanti a Garrone,3 e picchia il muratorino4 perché è piccolo; tormenta Crossi5 perché ha il braccio morto;6 schernisce Precossi,7 che tutti rispettano; burla perfino Robetti, quello della seconda, che cammina con le stampelle per aver salvato un bambino. Provoca tutti i più deboli di lui, e quando fa a pugni, s inferocisce e tira a far male. Ci ha qualcosa che mette ribrezzo su quella fronte bassa, in quegli occhi torbidi, che tien quasi nascosti sotto la visiera del suo berrettino di tela cerata. Non teme nulla, ride in faccia al maestro, ruba quando può, nega con una faccia invetriata,8 è sempre in lite con qualcheduno, si porta a scuola degli spilloni per punzecchiare i vicini, si strappa i bottoni dalla giacchetta, e ne strappa agli altri, e li gioca, e ha cartella, quaderni, libri, tutto sgualcito, stracciato, sporco, la riga dentellata, la penna mangiata, le unghie rose,9 i vestiti pieni di frittelle10 e di strappi che si fa nelle risse. Dicono che sua madre è malata dagli affanni ch egli le dà, e che suo padre lo cacciò di casa tre volte; sua madre viene ogni tanto a chiedere informazioni e se ne va sempre piangendo. Egli odia la scuola, odia i compagni, odia il maestro. Il maestro finge qualche volta di non vedere le sue birbonate, ed egli fa peggio. Provò a pigliarlo con le buone, ed egli se ne fece beffa. Gli disse delle parole terribili, ed egli si coprì il viso con le mani, come se piangesse, e rideva. Fu sospeso dalla scuola per tre giorni, e tornò più tristo11 e più insolente di prima. Derossi gli disse un giorno: «Ma finiscila, vedi che il maestro ci soffre troppo , ed egli lo minacciò di piantargli un chiodo nel ventre. Ma questa mattina, finalmente, si fece scacciare come un cane. Mentre il maestro dava a Garrone la brutta copia del Tamburino sardo, il racconto mensile di gennaio, da trascrivere, egli gittò sul pavimento un petar- 1 Re: Vittorio Emanuele II (1820-1878). Il maestro aveva incaricato Derossi, il primo della classe, di descrivere ai compagni le esequie del re. 2 fare una partaccia: rimproverare aspramente. 3 Garrone: è l «anima nobile (come lo definisce il maestro) della scolaresca. 4 muratorino: così chiamato perché figlio di un muratore; è amato dai compagni per la sua capacità di imitare il muso della lepre. 5 Crossi: figlio di un erbivendola; il padre, 286 / IL SECONDO OTTOCENTO a lungo assente, è da lui creduto in America, ma in realtà è chiuso in carcere. 6 morto: paralizzato. 7 Precossi: figlio di un fabbro ferraio alcolizzato. 8 invetriata: sfrontata, impudente. 9 rose: rosicchiate. 10 pieni di frittelle: tutti pieni di macchie. 11 tristo: cattivo. Le parole valgono birbonata Anche gli epiteti più offensivi possono diventare bonari con il corso del tempo: in origine la birba e il suo accrescitivo birbone designavano il vagabondo incline ad azioni disoneste e infamanti; oggi invece raffigurano con amichevole indulgenza il bricconcello un po discolo. In tal modo la birbonata è un iniziativa che può avere risvolti diversi: può essere un atto deplorevole da veri mascalzoni oppure la monelleria di un bambino troppo vivace. Altra ancora è la sua accezione in frasi come queste: «Questa commedia è una vera birbonata ; «Che birbonata quel quadro! . Indica il significato assunto in questi casi dal termine.

Classe di letteratura - volume 3A
Classe di letteratura - volume 3A
Dal secondo Ottocento al primo Novecento