D3 - Paolo Valera, Nei bassifondi della metropoli

più attendibile della metropoli del secondo Ottocento, bisogna considerare anche l altra faccia della medaglia. La città, in cui convergono dalle campagne migliaia di immigrati per lavorare nelle fabbriche, altera i propri ritmi e il proprio aspetto: nascono quartieri dormitorio, spesso periferici, addossati agli stabilimenti, con palazzi destinati a ospitare la massa degli operai. Questi insediamenti mostrano un panorama desolante l aria intorno è satura dei miasmi dei fumi degli opifici, gli spazi vitali sono ridotti al minimo, non vi sono fognature, acqua potabile, servizi igienici essenziali e si trasformano spesso in focolai di malattie infettive. Gli abissi della plebe: la denuncia sociale Come in Francia è in auge un filone letterario che invita gli scrittori a scendere nei bassifondi della metropoli, anche in Italia non mancano giornalisti e letterati che DOCUMENTO 3 si incaricano di perlustrare questi luoghi per denunciare le condizioni di vita di poveri, diseredati e sfruttati dal sistema industriale, pronti a soffiare sul fuoco della protesta sociale, incitando il sottoproletariato alla ribellione. Calandosi negli abissi della miseria come veri e propri palombari della società , dalle pagine dei giornali più radicali essi lanciano il proprio atto d accusa contro quella che considerano l ipocrita ed egoista società borghese cittadina, che finge di ignorare la presenza di un umanità umiliata e offesa negli oscuri anfratti della metropoli. Si tratta di una produzione letteraria spesso ingenua e talora dai toni eccessivamente drammatizzanti e scandalistici. Tuttavia, tali resoconti costituiscono una fonte assai utile di informazioni presentando, al tempo stesso, una diagnosi spietata e appassionata delle contraddizioni e delle ingiustizie della città moderna. Nei bassifondi della metropoli Paolo Valera, Milano sconosciuta Nato a Como nel 1850 da famiglia poverissima, Paolo Valera è il prototipo piuttosto frequente nel panorama letterario italiano del secondo Ottocento dello scrittore irregolare, mai disposto a compromessi, pur di affermare le proprie idee. Garibaldino e poi aderente all Internazionale socialista, esercita vari mestieri, iniziando nei giornali milanesi dei primi anni Settanta una intensa attività pubblicistica, caratterizzata da un coraggioso impegno documentario. Le sue prime opere si situano tra il romanzo e la cronaca sociale: Milano sconosciuta (1879), Gli scamiciati (1881) e Alla conquista del pane (1882). Condannato per sovversivismo in occasione dei moti milanesi del 1898, Valera pubblica nel 1901 il romanzo La folla, apprezzato anche dallo scrittore francese mile Zola (uno dei maestri del Naturalismo) e che dà il titolo a un omonimo settimanale, a cui collabora tra gli altri il giovane Benito Mussolini. Valera muore a Milano nel 1926. L autore Il brano è tratto dal proemio di un opera che suscita scandalo alla sua uscita, nel 1879. Il titolo, già indicativo, è Milano sconosciuta: l autore traccia un itinerario nei luoghi oscuri della metropoli, popolati da masse anonime di poveri. Con tono commosso, la penna di Valera passa in rassegna alcune tipologie umane, alle quali, nel frastuono della vita cittadina, vuole dare voce per reclamare i loro diritti e non solo pietosa compassione. L autore sottolinea lo scopo documentario del proprio libro: non è un romanzo scandalistico, ma il vero resoconto dell esistenza delle vittime della società. Non scriviamo un romanzo à sensation.1 [ ] Lasceremo dietro le nostre spalle i sontuosi palazzi e le vie superbe, ove affluiscono il fasto e l opulenza, per addentrarci in quelle sinuose viuzze, ove rigurgita la torma2 dei pezzenti, cui3 la società incivilita non ha voluto e non vuole accettare nel proprio grembo. 1 à sensation: scandalistico. 28 / IL SECONDO OTTOCENTO 2 torma: schiera, massa. 3 cui: che.

Classe di letteratura - volume 3A
Classe di letteratura - volume 3A
Dal secondo Ottocento al primo Novecento