Classe di letteratura - volume 3A

Gruppo di bambini che giocano a biglie, 1910-1920. Beppe Fenoglio al tavolo di lavoro, 1955-1960. VIDEO Una finestra su Beppe Fenoglio un immediatezza di comunicazione tra lo scrittore e il suo pubblico: si era faccia a faccia, alla pari, carichi di storie da raccontare, ognuno aveva avuto la sua . Il pessimismo di Fenoglio Alla stagione del Neorealismo possiamo connettere anche l esperienza letteraria di Beppe Fenoglio, che pure per molti versi costituisce un episodio a sé: la sua esistenza di scrittore appartato e quasi chiuso in una solitaria dimensione provinciale e la sua concezione della letteratura, lontana da ogni intento di mera denuncia sociale o di contingente impegno ideologico, lo rendono un caso del tutto originale nell ambito della nostra letteratura novecentesca. Nella sua opera non troviamo infatti eroi positivi , personaggi che si immolano per una fede politica vissuta in modo disinteressato né tanto meno una rappresentazione oleografica della lotta partigiana, che al contrario viene descritta con disincanto come un esperienza non priva di macchie e contraddizioni. Lo avvicinano a Verga il rifiuto di ogni forma di sentimentalismo umanitario e la visione pessimistica dell esistenza, descritta con la durezza disperata di chi non vede alternative a un destino di ineluttabile sofferenza, da sopportare però con dignità e con un etica istintiva che rifiuta ogni vittimismo. Il paesaggio che schiaccia Fenoglio rappresenta, infatti, nella sua concretezza quotidiana, la violenza che domina la vita degli uomini: sia la violenza dell ambiente naturale e sociale che condanna il popolo semplice dei contadini e della gente più umile, sia la violenza che l uomo esercita sul prossimo nelle pagine più dolorose della Storia, come quella di una tragica guerra fratricida. Anche l aspro paesaggio delle Langhe sembra suggerire il destino di sofferenza che si abbatte sugli individui, al di là di ogni contingenza storica (anche in questo si coglie un riverbero dell esperienza verghiana): nuvole, nebbia, vento, fango, soprattutto una pioggia biblica e incessante costituiscono, in un certo qual modo, le metafore naturali di un fato inesorabile da cui non è lecito attendersi altro che la brutalità del male. Partigiani e povera gente Nato ad Alba, in Piemonte, nel 1922, Beppe Fenoglio matura presto una grande passione per la letteratura, specie quella anglosassone; inoltre, grazie all influenza di alcuni insegnanti (tra questi, il filosofo Pietro Chiodi), apprende i valori che dopo il 1943 lo portano a unirsi ai reparti partigiani attivi sulle Langhe, le colline che circondano la sua città natale: in un primo momento si arruola con i rossi della Brigata Garibaldi, poi entra nelle formazioni badogliane (cioè fedeli al nuovo governo presieduto dal maresciallo Pietro Badoglio), dette azzurre dal colore del fazzoletto portato al collo di chi vi faceva parte. Dopo la Liberazione, mette a frutto la conoscenza della lingua inglese lavorando come corrispondente con l estero per un azienda vinicola, ma contemporaneamente consacra i momenti liberi alla scrittura. Al 1952 risale la pubblicazione del primo libro, un volume di racconti dal titolo I ventitré giorni della città di Alba, ispirati alla guerra partigiana, di cui Fenoglio offre un quadro anticonformistico, a volte perfino burlesco, che suscita molte critiche negli ambienti di sinistra. La stessa rappresentazione che mai cede alla retorica si coglie nei successivi due romanzi dedicati alla Resistenza, entrambi postumi (Fenoglio muore infatti a Torino, nel 1963, appena quarantunenne): Una questione privata e Il partigiano Johnny, quest ultimo caratterizzato da un sorprendente impasto linguistico grazie alla presenza di frasi in inglese, forme dialettali e numerosi neologismi. Protagonista del libro è il giovane Johnny che, aggregatosi alle formazioni partigiane con l impulso di diventare un eroe, prende progressivamente coscienza del carattere L AUTORE / GIOVANNI VERGA / 273

Classe di letteratura - volume 3A
Classe di letteratura - volume 3A
Dal secondo Ottocento al primo Novecento