Classe di letteratura - volume 3A

220 225 230 235 240 245 250 255 Allora l attirò a sé lentamente, quasi esitando, guardandola fisso per vedere se voleva lei pure, e l abbracciò stretta stretta, posando la guancia ispida su quei bei capelli fini. «Non ti fo male, di ? come quand eri bambina? .38 Gli vennero insieme delle altre cose sulle labbra, delle ondate di amarezza e di passione, quei sospetti odiosi39 che dei bricconi, nelle questioni d interessi, avevano cercato di mettergli in capo. Si passò la mano sulla fronte, per ricacciarli indietro, e cambiò discorso. «Parliamo dei nostri affari.40 Non ci perdiamo in chiacchiere, adesso . Essa non voleva, smaniava per la stanza, si cacciava le mani nei capelli, diceva che gli lacerava il cuore, che gli pareva un malaugurio, quasi suo padre stesse per chiudere gli occhi. «Ma no, parliamone! , insisteva lui. «Sono discorsi serii. Non ho tempo da perdere adesso . Il viso gli si andava oscurando,41 il rancore antico gli corru scava42 negli occhi. «Allora vuol dire che non te ne importa nulla come a tuo marito . Vedendola poi rassegnata ad ascoltare, seduta a capo chino accanto al letto, cominciò a sfogarsi dei tanti crepacuori43 che gli avevano dati, lei e suo marito, con tutti quei debiti Le raccomandava la sua roba, di proteggerla, di difender la: «Piuttosto farti tagliare la mano, vedi! quando tuo marito torna a proporti di firmare delle carte! Lui non sa cosa vuol dire! . Spiegava quel che gli erano costati, quei poderi, l Alìa, la Canziria, li passava tutti in rassegna amorosamente; rammentava come erano venuti a lui, uno dopo l altro, a poco a poco, le terre seminative, i pascoli, le vigne; li descriveva minutamente, zolla per zolla, colle qualità buone o cattive. Gli tremava la voce, gli tremavano le mani, gli si accen deva tuttora il sangue in viso, gli spuntavano le lagrime agli occhi: «Mangalavite, sai la conosci anche tu ci sei stata con tua madre Quaranta salme44 di ter reni, tutti alberati! ti rammenti i belli aranci? anche tua madre, poveretta, ci si rinfrescava la bocca, negli ultimi giorni! 300 migliaia l anno, ne davano! Circa 300 onze!45 E la Salonia dei seminati d oro della terra che fa miracoli benedetto sia tuo nonno che vi lasciò le ossa! . Infine, per la tenerezza, si mise a piangere come un bambino. «Basta , disse poi. «Ho da dirti un altra cosa Senti . La guardò fissamente negli occhi pieni di lagrime per vedere l effetto che avrebbe fatto la sua volontà. Le fece segno di accostarsi ancora, di chinarsi su lui supino che esitava e cercava le parole. «Senti! Ho degli scrupoli di coscienza Vorrei lasciare qualche legato46 a delle persone47 verso cui ho degli obblighi Poca cosa Non sarà molto per te che sei ricca Farai conto di essere48 una regalìa che tuo padre ti domanda in punto di morte se ho fatto qualcosa anch io per te . 38 come bambina: quando la barba del padre, in atto di baciarla, le pungeva il volto. 39 quei sospetti odiosi: Verga si riferisce alle dicerie peraltro fondate che Isabella non fosse realmente figlia di Gesualdo, ma il frutto di una relazione avuta dalla moglie prima del loro matrimonio. 40 Parliamo affari: l interesse economico fa breccia nell animo di Gesualdo an- 256 / IL SECONDO OTTOCENTO che alla vigilia della morte. 41 Il viso oscurando: Gesualdo ha intuito l inutilità dei suoi sforzi e l impossibilità del colloquio: tuttavia non rinuncerà a cercare fino alla fine la solidarietà della figlia. 42 corruscava: lampeggiava. 43 crepacuori: sofferenze, dispiaceri. 44 salme: la salma era un unità di misura di capacità, usata particolarmente in Sici- lia, corrispondente a circa 275 litri. 45 300 onze: una cifra ragguardevole a quei tempi. 46 legato: lascito testamentario. 47 a delle persone: allude a Diodata e ai figli illegittimi che aveva avuto da lei. 48 di essere: che sia.

Classe di letteratura - volume 3A
Classe di letteratura - volume 3A
Dal secondo Ottocento al primo Novecento