Classe di letteratura - volume 3A

240 245 Ntoni si voltò prima di scantonare dalla strada del Nero, cogli occhi lagrimosi anche lui, e fece un saluto colla mano. Mena allora chiuse l uscio, e andò a sedersi in un angolo insieme alla Lia, la quale piangeva a voce alta. «Ora ne manca un altro della casa! , disse lei. «E se fossimo nella casa del nespolo parrebbe vuota come una chiesa . Come se ne andavano ad uno ad uno tutti quelli che le volevano bene, ella si sentiva davvero un pesce fuori dell acqua. E la Nunziata, là presente, colle sue piccine in collo, tornava a dire: «Così se ne è andato mio padre . DENTRO IL TESTO Il contrasto tra Ntoni e gli altri personaggi Il rifiuto dell «ideale dell ostrica Le immagini popolari I contenuti tematici Il monolitico orizzonte esistenziale dei Malavoglia è turbato al suo interno dall irrompere di un diverso punto di vista. L immobilità degli antichi costumi, professata da padron Ntoni, è messa in discussione dall illusione, tipica delle giovani generazioni e qui incarnata dal nipote Ntoni, che fuggire dal presente e dal cerchio chiuso della tradizione significhi emanciparsi dall arretratezza e spingersi verso il benessere. Ntoni è determinato e non lo smuovono dal suo proposito né le parole del nonno né le lacrime della madre, alla quale pure è legato da un tenerissimo affetto. Il giovane ha le idee chiare: egli non intende vivere la stessa vita che hanno vissuto le precedenti generazioni dei Malavoglia. A lui si contrappongono tutti gli altri personaggi: il nonno, la madre, Alessi, Nunziata, le vicine che raccontano vecchie storie e propongono indovinelli per sviare il discorso di Ntoni. Anche la sorella Mena tenta la strada della saggezza popolare, inanellando uno dietro l altro proverbi e massime (Il peggio [ ] è spatriare dal proprio paese, dove fino i sassi vi conoscono, rr. 84-85; Beato quell uccello, che fa il nido al suo paesello, r. 86). Tuttavia l apologia degli affetti e della sicurezza domestica e l appello al rispetto del sistema di valori tramandato, formulati da padron Ntoni (Sei quel che è stato tuo padre, e quel che è stato tuo nonno!, rr. 116-117), cadono nel vuoto: il giovane ha scelto di cambiare, desideroso di rinnegare il passato e di incamminarsi sui sentieri del nuovo. Ntoni è convinto di aver capito il segreto della vita e della felicità, e si infervora tanto in questo convincimento da rifiutare le vecchie storie e i proverbi, che egli giudica buoni pei ragazzi (rr. 10-11). il rifiuto dell «ideale dell ostrica , all interno di un conflitto generazionale e ideologico che separa progressivamente Ntoni dai valori trasmessigli dalla famiglia e dalle stesse «ragioni del cuore , attraverso «un percorso che va dal noto all ignoto, dall immobilismo dello «scoglio al fascino dell infido mondo «pesce vorace , per affermare una visione romantica e velleitaria della vita (Guarracino). Quella di Ntoni, però, è un ansia di miglioramento materiale e di ascesa sociale che nel romanzo è sempre destinata alla sconfitta. Nell ideologia verghiana il vero eroismo è quello di coloro che accettano di vivere, rassegnati, la vita faticosa dei padri. Le scelte stilistiche Le immagini scelte dall autore sono tutte, come sempre, pertinenti all ambiente sociale raffigurato: per esempio quella positiva del nido, contenuta nel proverbio ricordato da Mena alla r. 86, e ripresa dal vecchio Ntoni attraverso un altro proverbio (Ad ogni uccello, suo nido è bello, r. 142), che introduce l idea di una comunità familiare e paesana protettiva e partecipe, come un nido, appunto, accogliente e sicuro. Invece l asino, a cui si paragona Ntoni (al pari dell asino di compare Mosca, r. 100), è emblema (negativo, dal punto di vista del giovane) della rassegnazione alla fatica e alla monotonia del vivere. All immagine dell asino si aggiungono, con lo stesso significato, quelle del cane alla catena (r. 146) e del mulo da bindolo (r. 147). Infine Mena, per esprimere il proprio disagio e la propria disillusione dopo la morte della madre, descrive sé stessa come un pesce fuori dell acqua (rr. 192-193): espressione, questa, usata comunemente ancora oggi per indicare un senso di estraneità al mondo circostante. L AUTORE / GIOVANNI VERGA / 233

Classe di letteratura - volume 3A
Classe di letteratura - volume 3A
Dal secondo Ottocento al primo Novecento