Classe di letteratura - volume 3A

25 30 35 40 45 50 55 poveretti, dimenticati sulla sciara, a quell ora, parevano le anime del purgatorio. Il piangere della bambina le faceva male allo stomaco, alla povera donna, le sem brava quasi un malaugurio; non sapeva che inventare per tranquillarla, e le canta va le canzonette colla voce tremola che sapeva di lagrime anche essa. Le comari, mentre tornavano dall osteria, coll orciolino15 dell olio, o col fia schetto del vino, si fermavano a barattare qualche parola16 con la Longa senza aver l aria di nulla, e qualche amico di suo marito Bastianazzo, compar Cipolla, per esempio, o compare Mangiacarrubbe, passando dalla sciara per dare un occhiata verso il mare, e vedere di che umore si addormentasse il vecchio brontolone,17 an davano a domandare a comare la Longa di suo marito, e stavano un tantino a farle compagnia, fumandole in silenzio la pipa sotto il naso, o parlando sottovoce fra di loro. La poveretta, sgomenta da quelle attenzioni insolite, li guardava in faccia sbigottita, e si stringeva al petto la bimba, come se volessero rubargliela. Final mente il più duro o il più compassionevole la prese per un braccio e la condusse a casa. Ella si lasciava condurre, e badava a ripetere: «Oh! Vergine Maria! Oh! Ver gine Maria! . I figliuoli la seguivano aggrappandosi alla gonnella, quasi avessero paura che rubassero qualcosa anche a loro. Mentre passavano dinanzi all osteria, tutti gli avventori si affacciarono sulla porta, in mezzo al gran fumo, e tacquero per vederla passare come fosse già una cosa curiosa.18 «Requiem eternam ,19 biascicava sottovoce lo zio Santoro,20 «quel povero Bastianazzo mi faceva sempre la carità, quando padron Ntoni gli lasciava qualche soldo in tasca . La poveretta che non sapeva di essere vedova, balbettava: «Oh! Vergine Maria! Oh! Vergine Maria! . Dinanzi al ballatoio della sua casa c era un gruppo di vicine che l aspettavano, e cicalavano21 a voce bassa fra di loro. Come la videro da lontano, comare Pie dipapera e la cugina Anna le vennero incontro, colle mani sul ventre, senza dir nulla. Allora ella si cacciò le unghie nei capelli con uno strido disperato e corse a rintanarsi in casa. «Che disgrazia! , dicevano sulla via. «E la barca era carica! Più di quarant on 22 ze di lupini! . 15 orciolino: l orcio è un grande vaso di terracotta, panciuto, usato soprattutto per tenervi l olio. 16 barattare qualche parola: scambiare qualche chiacchiera. 17 il vecchio brontolone: con un atteggiamento mentale tra il timoroso e l affettuo- so, il mare viene assimilato dal popolo a un vecchio brontolone. 18 curiosa: degna di attenzione. 19 Requiem eternam: in latino (requiem aeternam è la grafia corretta), Riposo eterno . Sono le parole iniziali della più diffusa preghiera dei defunti. 20 lo zio Santoro: mezzo cieco, è il pa- dre della Santuzza, che aiuta nella gestione dell osteria. 21 cicalavano: chiacchieravano. 22 onze: monete del Regno borbonico. DENTRO IL TESTO Una tragedia non descritta I contenuti tematici Alcuni indizi premonitori sembrano annunciare la tragedia incombente, che determina l inizio delle disgrazie della famiglia di padron Ntoni: l improvviso cambiamento del tempo getta una luce sinistra sulla sorte della Provvidenza, che ha sfidato la burrasca mentre tutte le altre barche del paese sono ormeggiate. Inoltre le metafore dell immaginario religioso (il vento che s era messo a fare il diavolo, r. 1; il giorno che era apparso nero peggio dell anima di Giuda, rr. 3-4) conferiscono sin da subito all evento un carattere sovrannaturale che lo rende ineluttabile. L AUTORE / GIOVANNI VERGA / 223

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Classe di letteratura - volume 3A
Dal secondo Ottocento al primo Novecento