Classe di letteratura - volume 3A

Malpelo alla comunità dei paesani, dei familiari e dei minatori, di cui assume il punto di vista, secondo quel procedimento di delega della narrazione a un soggetto rappresentativo dell ambiente dei personaggi che è una delle principali innovazioni tecniche realizzate dal Verismo. Il narratore, cioè, regredisce al loro livello, assumendone acriticamente i pregiudizi e la mentalità. proprio dal coro paesano che conosciamo il marchio negativo impresso sul ragazzo, di cui i capelli rossi sono, per così dire, il suggello superstizioso: Malpelo si chiamava così perché aveva i capelli rossi; ed aveva i capelli rossi perché era un ragazzo malizioso e cattivo, che prometteva di riescire un fior di birbone (rr. 1-2). In tal modo il carattere malvagio del protagonista viene legato al suo aspetto fisico. La voce narrante ci presenta dunque un personaggio cattivo e comprensibilmente emarginato. Lo straniamento Al tempo stesso, tuttavia, l ostilità di tale giudizio viene introdotta per sviluppare un procedimento che lo mette in discussione e ne prende le distanze: ricorrendo a un processo di straniamento (che determina uno scarto tra l opinione del narratore e quella, implicita, dell autore), Verga non intende davvero accreditare la fondatezza del pregiudizio del popolo, ma al contrario mostrarne l ottusità e l ignoranza. Starà al lettore capovolgere il punto di vista del narratore e cogliere nei comportamenti di Malpelo non una cattiveria gratuita, ma la logica lucida e disperata con cui affronta la vita. L eroe malvagio o il demone infernale che, secondo le fantasticherie dei ragazzi della cava, può ricomparire sottoterra con i suoi capelli rossi e gli occhiacci grigi (r. 404) si tramutano, nella coscienza di chi legge, in un personaggio dai gesti umanissimi e dal grande affetto filiale. Anzi, quanto più le parole del narratore esprimono una concezione del mondo rigida e rozza, che deforma la realtà e le motivazioni del comportamento di Rosso Malpelo (anche quelle più umane, come quando mostra attaccamento agli oggetti del padre: Ei possedeva delle idee strane, Malpelo!, r. 251), tanto più il personaggio si rivela nella sua acuta sensibilità e nel suo quasi eroico atteggiamento nei confronti della vita. Emblematica, per esempio, è la sua scelta di percorrere fino in fondo il proprio destino di morte piuttosto che continuare ad accettare un esistenza invivibile, soggetta al bieco sfruttamento da parte del padrone. In questo senso, l opzione di Verga di regredire stilisticamente e ideologicamente allo stesso piano degli abitanti del villaggio permette a Rosso Malpelo di assolvere «la funzione di vittima-testimone dell oppressione dei deboli (Martinelli). Le modalità del parlato Il linguaggio adottato da Verga nella novella rispecchia un canone a cui l autore vincolerà tutta la produzione verista. Si tratta di una forma mista di italiano colto ed espressioni dialettali (nell uso della sintassi più che del lessico): una commistione che vuole dare un tono locale alla narrazione evitando l adozione del dialetto vero e proprio (non a caso, proverbi o termini che il pubblico nazionale non conosce vengono evidenziati con il corsivo). Per accentuare la verosimiglianza linguistica del testo e imitare il parlato popolare, Verga ricorre al che polivalente (mastro Misciu raschiava ancora il suo pilastro che l avemaria era suonata da un pezzo, rr. 42-43), al frequente uso di gli o le pleonastico (e cotesto al padrone gli seccava assai, r. 24, a mio padre gli dicevano Bestia, rr. 112-113 ecc.), al discorso indiretto libero e a un meccanismo molto efficace. Si tratta della concatenazione , grazie alla quale una delle ultime parole o espressioni del periodo precedente viene ripresa all inizio di quello successivo (mastro Misciu, suo padre, era morto nella cava. Era morto così, rr. 25-26; «Va là, che tu non ci morrai nel tuo letto, come tuo padre . Invece nemmen suo padre ci morì nel suo letto, rr. 36-38; « tu ci andrai e ci lascerai le ossa . Invece le ossa le lasciò nella cava, Malpelo, come suo padre, rr. 383-384 ecc.): un artificio che accentua la tendenza alla imitazione e permette di tornare ossessivamente sugli stessi vocaboli e sulle stesse frasi, sottolineando l immutabilità di una condizione umana che si ripete sempre uguale, senza possibilità di riscatto. Una bolgia infernale Vicende come quelle di Rosso Malpelo erano all ordine del giorno nella Sicilia del tempo. L autore, oltre a conoscerle direttamente, ne aveva letto sulle pagine della famosa inchiesta parlamentare di Leopoldo Franchetti e Sidney Sonnino, pubblicata nel 1877, che dedicava ampio spazio alla piaga del lavoro minorile ( p. 204). L attenzione alla cronaca e alla documentazione, tuttavia, non deve far passare in second ordine la qualità letteraria del testo, ricco di echi e reminiscenze. Significativi, per esempio, sono i rimandi all Inferno dantesco, che sottintendono la comunanza del destino dei minatori con quello dei danna- 200 / IL SECONDO OTTOCENTO

Classe di letteratura - volume 3A
Classe di letteratura - volume 3A
Dal secondo Ottocento al primo Novecento