Classe di letteratura - volume 3A

360 365 370 375 380 La scomparsa di Malpelo 385 390 395 400 dre non aveva mai pianto per lui perché non aveva mai avuto timore di perderlo. Poco dopo, alla cava dissero che Ranocchio era morto, ed ei pensò che la civet ta adesso strideva anche per lui nella notte, e tornò a visitare le ossa spolpate del grigio, nel burrone dove solevano andare insieme con Ranocchio. Ora del grigio non rimanevano più che le ossa sgangherate, ed anche di Ranocchio sarebbe stato così, e sua madre si sarebbe asciugati gli occhi, poiché anche la madre di Malpelo s era asciugati i suoi dopo che mastro Misciu era morto, e adesso si era maritata un altra volta, ed era andata a stare a Cifali;96 anche la sorella si era maritata e ave vano chiusa la casa. D ora in poi, se lo battevano, a loro non importava più nulla, e a lui nemmeno, e quando sarebbe divenuto come il grigio o come Ranocchio, non avrebbe sentito più nulla. Verso quell epoca venne a lavorare nella cava uno che non s era mai visto, e si teneva nascosto il più che poteva; gli altri operai dicevano fra di loro che era scap pato dalla prigione, e se lo pigliavano ce lo tornavano a chiudere per degli anni e degli anni. Malpelo seppe in quell occasione che la prigione era un luogo dove si mettevano i ladri, e i malarnesi come lui, e si tenevano sempre chiusi là dentro e guardati a vista. Da quel momento provò una malsana curiosità per quell uomo che aveva pro vata la prigione e n era scappato. Dopo poche settimane però il fuggitivo dichiarò chiaro e tondo che era stanco di quella vitaccia da talpa e piuttosto si contentava di stare in galera tutta la vita, ché la prigione, in confronto, era un paradiso e prefe riva tornarci coi suoi piedi. «Allora perché tutti quelli che lavorano nella cava non si fanno mettere in prigione? , domandò Malpelo. «Perché non sono malpelo come te! , rispose lo sciancato. «Ma non temere, che tu ci andrai e ci lascerai le ossa . Invece le ossa le lasciò nella cava, Malpelo, come suo padre, ma in modo di verso. Una volta si doveva esplorare un passaggio che si riteneva comunicasse col pozzo grande a sinistra, verso la valle, e se la cosa era vera, si sarebbe risparmiata una buona metà di mano d opera nel cavar fuori la rena. Ma se non era vero, c era il pericolo di smarrirsi e di non tornare mai più. Sicché nessun padre di famiglia voleva avventurarvisi, né avrebbe permesso che ci si arrischiasse il sangue suo per tutto l oro del mondo. Ma Malpelo non aveva nemmeno chi si prendesse tutto l oro del mondo per la sua pelle, se pure la sua pelle valeva tutto l oro del mondo; sua madre si era ri maritata e se n era andata a stare a Cifali, e sua sorella s era maritata anch essa. La porta della casa era chiusa, ed ei non aveva altro che le scarpe di suo padre appese al chiodo; perciò gli commettevano97 sempre i lavori più pericolosi, e le imprese più arrischiate, e s ei non si aveva riguardo alcuno, gli altri non ne avevano certamente per lui. Quando lo mandarono per quella esplorazione si risovvenne98 del minato re, il quale si era smarrito, da anni ed anni, e cammina e cammina ancora al buio gridando aiuto, senza che nessuno possa udirlo; ma non disse nulla. Del resto a che sarebbe giovato? Prese gli arnesi di suo padre, il piccone, la zappa, la lanterna, il sacco col pane, e il fiasco del vino, e se ne andò: né più si seppe nulla di lui. Così si persero persin le ossa di Malpelo, e i ragazzi della cava abbassano la voce quando parlano di lui nel sotterraneo, ché hanno paura di vederselo compa rire dinanzi, coi capelli rossi e gli occhiacci grigi. 96 Cifali: forma siciliana per Cibali, allo- ra località vicino a Catania, oggi quartie- 198 / IL SECONDO OTTOCENTO re della città. 97 commettevano: affidavano. 98 si risovvenne: si ricordò.

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Dal secondo Ottocento al primo Novecento