Classe di letteratura - volume 3A

190 195 200 205 210 215 Il ritrovamento del corpo del padre 220 225 sbracato com era, non lo beffavano più, e sembrava fatto apposta per quel mestiere persin nel colore dei capelli, e in quegli occhiacci di gatto che ammiccavano68 se vedevano il sole. Così ci sono degli asini che lavorano nelle cave per anni ed anni senza uscirne mai più, ed in quei sotterranei, dove il pozzo di ingresso è verticale, ci si calan colle funi, e ci restano finché vivono. Sono asini vecchi, è vero, comprati dodici o tredici lire, quando stanno per portarli alla Plaja,69 a strangolarli; ma pel lavoro che hanno da fare laggiù sono ancora buoni; e Malpelo, certo, non valeva di più, e se veniva fuori dalla cava il sabato sera, era perché aveva anche le mani per aiutarsi colla fune,70 e doveva andare a portare a sua madre la paga della settimana. Certamente egli avrebbe preferito di fare il manovale, come Ranocchio, e la vorare cantando sui ponti, in alto, in mezzo all azzurro del cielo, col sole sulla schiena o il carrettiere, come compare Gaspare che veniva a prendersi la rena della cava, dondolandosi sonnacchioso sulle stanghe,71 colla pipa in bocca, e an dava tutto il giorno per le belle strade di campagna o meglio ancora avrebbe voluto fare il contadino che passa la vita fra i campi, in mezzo al verde, sotto i folti carrubbi,72 e il mare turchino là in fondo, e il canto degli uccelli sulla testa. Ma quello era stato il mestiere di suo padre, e in quel mestiere era nato lui. E pensan do a tutto ciò, indicava a Ranocchio il pilastro che era caduto addosso al genitore, e dava ancora della rena fina e bruciata che il carrettiere veniva a caricare colla pipa in bocca, e dondolandosi sulle stanghe, e gli diceva che quando avrebbero finito di sterrare si sarebbe trovato il cadavere di suo padre, il quale doveva avere dei calzoni di fustagno quasi nuovi. Ranocchio aveva paura, ma egli no. Ei narrava che era stato sempre là, da bambino, e aveva sempre visto quel buco nero, che si sprofondava sotterra, dove il padre soleva condurlo per mano. Allora stendeva le braccia a destra e a sinistra, e descriveva come l intricato laberinto delle gallerie si stendesse sotto i loro piedi dappertutto, di qua e di là, sin dove potevano vedere la sciara73 nera e desolata, sporca di ginestre riarse, e come degli uomini ce n erano rimasti tanti, o schiacciati, o smarriti nel buio, e che camminano da anni e cammi nano ancora, senza poter scorgere lo spiraglio del pozzo pel quale sono entrati, e senza poter udire le strida disperate dei figli, i quali li cercano inutilmente. Ma una volta in cui riempiendo i corbelli si rinvenne una delle scarpe di ma stro Misciu, ei fu colto da tal tremito che dovettero tirarlo all aria aperta colle funi, proprio come un asino che stesse per dar dei calci al vento.74 Però non si poterono trovare né i calzoni quasi nuovi, né il rimanente di mastro Misciu; sebbene i pra tici75 asserissero che quello dovea essere il luogo preciso dove il pilastro gli si era rovesciato addosso; e qualche operaio, nuovo del mestiere, osservava curiosamen te76 come fosse capricciosa la rena, che aveva sbatacchiato il Bestia di qua e di là, le scarpe da una parte e i piedi dall altra. Dacché poi fu trovata quella scarpa, Malpelo fu colto da tal paura di veder comparire fra la rena anche il piede nudo del babbo, che non volle mai più darvi un colpo di zappa; gliela dessero a lui sul capo, la zappa. Egli andò a lavorare in un altro punto della galleria e non volle più tornare da quelle parti. Due o tre 68 ammiccavano: si strizzavano. 69 Plaja: località costiera a sud del por- to di Catania. 70 era fune: a differenza dei vecchi asini. 71 stanghe: i due elementi anteriori del carro tra i quali si attacca il cavallo. 72 carrubbi: alberi sempreverdi dalla chio- 194 / IL SECONDO OTTOCENTO ma larga e folta, diffusi nelle campagne siciliane. 73 sciara: accumulo di scorie vulcaniche che si forma sulla superficie o ai lati delle colate laviche. 74 come un asino vento: come un asino che stesse per morire. Il narratore brilla ancora una volta per insensibilità: la similitudine descrive infatti con cinismo l angoscia di Malpelo al ritrovamento della scarpa del padre. 75 i pratici: i lavoratori più esperti. 76 curiosamente: con stupore.

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Dal secondo Ottocento al primo Novecento