Classe di letteratura - volume 3A

30 35 40 45 50 55 60 serviva più, e s era calcolato così ad occhio col padrone per 35 o 40 carra20 di rena. Invece mastro Misciu sterrava21 da tre giorni e ne avanzava ancora per la mezza giornata del lunedì. Era stato un magro affare e solo un minchione22 come mastro Misciu aveva potuto lasciarsi gabbare23 a questo modo dal padrone; perciò appun to lo chiamavano mastro Misciu Bestia, ed era l asino da basto24 di tutta la cava. Ei, povero diavolaccio, lasciava dire e si contentava di buscarsi25 il pane colle sue braccia, invece di menarle addosso ai compagni, e attaccar brighe. Malpelo faceva un visaccio come se quelle soperchierie26 cascassero sulle sue spalle, e così piccolo com era aveva di quelle occhiate che facevano dire agli altri: «Va là, che tu non ci morrai nel tuo letto, come tuo padre . Invece nemmen suo padre ci morì nel suo letto, tuttoché27 fosse una buona bestia. Zio Mommu28 lo sciancato, aveva detto che quel pilastro lì ei non l avreb be tolto per venti onze,29 tanto era pericoloso; ma d altra parte tutto è pericoloso nelle cave, e se si sta a badare al pericolo, è meglio andare a fare l avvocato. Adunque il sabato sera mastro Misciu raschiava ancora il suo pilastro che l a vemaria era suonata30 da un pezzo, e tutti i suoi compagni avevano accesa la pipa e se n erano andati dicendogli di divertirsi a grattarsi la pancia per amor del pa drone, e raccomandandogli di non fare la morte del sorcio.31 Ei, che c era avvezzo alle beffe, non dava retta, e rispondeva soltanto cogli ah! ah! dei suoi bei colpi di zappa in pieno; e intanto borbottava: «Questo è per il pane! Questo pel vino! Questo per la gonnella di Nunziata! 32 e così andava facendo il conto del come avrebbe speso i denari del suo appalto il cottimante!33 Fuori della cava il cielo formicolava di stelle, e laggiù la lanterna fumava e gi rava al pari di un arcolaio;34 ed il grosso pilastro rosso, sventrato a colpi di zappa, contorcevasi e si piegava in arco come se avesse il mal di pancia, e dicesse: ohi! ohi! anch esso. Malpelo andava sgomberando il terreno, e metteva al sicuro il piccone, il sacco vuoto ed il fiasco del vino. Il padre che gli voleva bene, poveretto, andava dicendogli: «Tirati indietro! oppure «Sta attento! Sta attento se cascano dall alto dei sassolini o della rena grossa . Tutt a un tratto non disse più nulla, e Malpelo, che si era voltato a riporre i ferri35 nel corbello, udì un rumore sordo e soffocato, come fa la rena allorché si rovescia tutta in una volta; ed il lume si spense. Quella sera in cui vennero a cercare in tutta fretta l ingegnere che dirigeva i lavori della cava ei si trovava a teatro, e non avrebbe cambiato la sua poltrona con un trono, perch era gran dilettante.36 Rossi rappresentava l Amleto, e c era un bellissimo teatro.37 Sulla porta si vide accerchiato da tutte le femminucce di Mon serrato, che strillavano e si picchiavano il petto per annunziare la gran disgrazia ch era toccata a comare Santa,38 la sola, poveretta, che non dicesse nulla, e sbatteva 20 carra: plurale neutro di carro, indica un unità di misura. 21 sterrava: scavava. 22 minchione: stupido. 23 gabbare: ingannare, imbrogliare. 24 asino da basto: bestia da soma. Il basto è la sella di legno che si mette sul dorso delle bestie da soma per il trasporto di ceste, bigonci o altro carico. 25 buscarsi: guadagnarsi. 26 soperchierie: angherie, soprusi. 27 tuttoché: nonostante. 28 Zio Mommu: diminutivo di Gerolamo. Zio era l appellativo rivolto alle persone 190 / IL SECONDO OTTOCENTO anziane in segno di rispetto. 29 onze: once, antiche monete siciliane. 30 l avemaria era suonata: era già sera inoltrata. Nel mondo contadino, i tocchi delle campane scandivano, oltre che i momenti delle preghiere, anche i tempi del lavoro. 31 fare la morte del sorcio: restare intrappolato. 32 Nunziata: è la sorella di Malpelo. 33 cottimante: lavoratore a cottimo, cioè retribuito in base al risultato ottenuto in un determinato lasso di tempo. 34 arcolaio: strumento per ridurre in go- mitoli le matasse di filo o lana. 35 i ferri: gli attrezzi. 36 dilettante: appassionato di teatro. 37 Rossi teatro: il livornese Ernesto Rossi (1827-1896), uno dei grandi attori teatrali del tempo, vestiva i panni del protagonista della famosa tragedia shakespeariana. Un pubblico numeroso ed elegante (bellissimo teatro) assisteva alla rappresentazione. 38 comare Santa: dando per scontato che i suoi lettori la conoscano, il narratore non presenta il personaggio: sta a noi dedurre che si tratta della moglie di Misciu e della mamma di Rosso Malpelo.

Classe di letteratura - volume 3A
Classe di letteratura - volume 3A
Dal secondo Ottocento al primo Novecento