Luigi Capuana

IN BREVE Luigi Capuana | LA VITA | Capuana nasce a Mineo nel 1839 in una famiglia di proprietari terrieri. Vive tra Firenze, Milano e Roma, finché è chiamato a insegnare all Università di Catania, dove muore nel 1915. Giornalista e polemista Nato nel 1839 a Mineo, nel Catanese, da una famiglia di proprietari terrieri, Luigi Capuana si dedica alla letteratura dopo aver abbandonato gli studi di giurisprudenza. Sindaco per due volte del suo paese d origine, vive a lungo tra Firenze, Milano e Roma, città in cui svolge un intensa attività giornalistica, che gli permette di diventare uno dei principali protagonisti del dibattito letterario del tempo. Il legame con Verga Amico fraterno di Giovanni Verga, con lui stringe il sodalizio che dà vita al Verismo italiano. Autore di romanzi, novelle, opere teatrali, libri di critica, fiabe e testi per l infanzia, Capuana torna stabilmente in Sicilia a partire dal 1902, insegnando Lessicografia e Stilistica all Università di Catania. Muore a Catania nel 1915. | LE OPERE | Capuana è il teorico del Verismo. Traduttore di Zola, i suoi romanzi più significativi sono Giacinta e Il marchese di Roccaverdina. Il teorizzatore Capuana può essere considerato l iniziatore e il teorico del Verismo. Traduttore di Zola, ha il merito di aver trasferito i canoni del Naturalismo francese nella realtà sociale della sua terra. Fondamentale si rivela, in particolare, la sua recensione nel 1877 sul Corriere della Sera dell Ammazzatoio, il romanzo di Zola di cui egli esalta l osservazione minuziosa dei fatti, la ricostruzione del contesto operata dall interno, il valore documentario della narrazione e la tecnica dell impersonalità. e il narratore A questi princìpi Capuana lega anche la propria produzione narrativa. Due, soprattutto, sono i romanzi di maggior rilievo. Il primo è Giacinta (1879), dedicato allo stesso Zola, parabola della tragica esistenza di una donna segnata sin dalla giovane età dalla violenza di uno stupro subito. Il secondo è Il marchese di Roccaverdina, pubblicato nel 1901 al termine di una lunga gestazione e di un faticoso processo di revisione e riscrittura; anche in quest opera si narrano vicende patologiche, esasperazioni emotive e passioni logoranti. Il protagonista è un nobile che ha ucciso per gelosia il fattore dei suoi possedimenti: il rimorso, causato dal delitto e dal veder condannato al posto suo un innocente, lo ossessiona fino al punto di confessare il misfatto. Abbandonato dalla moglie, l uomo precipita nella follia e muore, tormentato dall angoscia e dalla disperazione. / T3 / / Il lento affiorare della follia / Le inquietudini di un assassino Luigi Capuana, Il marchese di Roccaverdina, cap. 8 Nessuno sospetta il marchese per l omicidio del suo fattore. Tuttavia il suo comportamento tradisce un ansia crescente. Nel brano proposto, lo vediamo mentre effettua una ricognizione dei suoi possedimenti e incontra l avvocato don Aquilante che, con le sue strambe affermazioni, accresce il tormento sempre più insopportabile del protagonista. Fatte attaccare le mule alla carrozza, era partito per Margitello.1 Titta, il cocchiere, si meravigliava di vedere il padrone rannicchiato in fondo 1 Margitello: località non lontana da Mineo, nel Catanese, do- ve si trovano i possedimenti del marchese di Roccaverdina. 150 / IL SECONDO OTTOCENTO

Classe di letteratura - volume 3A
Classe di letteratura - volume 3A
Dal secondo Ottocento al primo Novecento