Pagine di realtà - Madame Bovary siamo noi?

cazion CA e CIVI Pagine di realtà Edu Madame Bovary siamo noi? «Madame Bovary c est moi ( Madame Bovary sono io ), disse Flaubert, quando in tribunale gli chiesero chi fosse davvero la protagonista del suo romanzo. Forse davvero l insoddisfazione spirituale che porta Emma a costruirsi una personalità fittizia per evadere dalla realtà è una condizione comune a molti, oggi perfino più di ieri. Quali sono le cause di questa vera e propria sindrome e quali conseguenze può determinare nell animo di chi vi è soggetto? A queste domande prova a dare una risposta nell articolo seguente la psicologa cubana Jennifer Delgado Suàrez. Mia Wasikowska in una scena del film Madame Bovary del 2014. A volte la vita si complica. A volte la realtà semplicemente non ci piace o non corrisponde alle nostre aspettative. Quindi abbiamo due possibilità: mettere in pratica l accettazione radicale o diventare esperti in evasione. Di solito puntiamo più sulla seconda possibilità che sulla prima. In parte perché vogliamo continuare a mantenere le nostre speranze, in parte perché spesso è molto difficile accettare la realtà. Ma dobbiamo fare attenzione perché potremmo sviluppare ciò che in Psicologia si conosce come Sindrome di Madame Bovary o bovarismo. CHE COS IL BOVARISMO? Il bovarismo prende il nome da Madame Bovary, il personaggio di Gustave Flaubert che aveva la tendenza a negare la realtà e fuggire da essa nei suoi sogni ad occhi aperti, vedendosi come un eroina e facendo orecchie da mercante a tutto ciò che accadeva intorno a lei, cercando sempre di raggiungere obiettivi impossibili. Madame Bovary aveva idee preconcette sul matrimonio e sulla vita sociale che non corrispondevano a ciò che accadeva nella sua vita reale, che considerava ordinaria, monotona e noiosa. Per questo motivo, inizia a fantasticare su una vita idilliaca, allontanandosi sempre più dalla realtà. Di conseguenza, andava accumulando sempre più insoddisfazione. Questo personaggio attirò l attenzione del filosofo francese Jules de Gaultier, che coniò il termine bovarismo per riferirsi alle persone che vivono in uno stato di insoddisfazione emotiva cronica perché insistono nel negare la realtà. 1. Aspettative irreali. Le aspettative sono ipotesi che facciamo rispetto a come dovrebbe andare il mondo. A volte però, dimentichiamo che queste sono semplici suppo- 140 sizioni e le assumiamo come fatti. Pertanto, ci sentiamo delusi quando la realtà non soddisfa le nostre aspettative. Il problema è ancor peggiore quando nutriamo aspettative non realistiche; cioè, quando la distanza tra ciò che ci aspettiamo che accada e la realtà è troppo grande. Le persone con la sindrome di Madame Bovary accumulano molte aspettative irreali che derivano dalla loro immaginazione, sono una proiezione del mondo che vorrebbero, disconnesse dal mondo reale. 2. Obiettivi impossibili. Chi soffre di bovarismo di solito si pone anche obiettivi impossibili da soddisfare. La sua incapacità di vivere nella realtà lo porta ad aspirare a cose che non sono alla sua portata. Il problema è che, non prendendo atto di ciò che accade intorno a lei, la persona non fa piani concreti per realizzare i suoi obiettivi ma si limita a costruire castelli in aria senza tenere conto delle risorse a sua disposizione. In effetti, questa persona pianifica obiettivi impossibili proprio per non doverli perseguire, quindi è solita innamorarsi di chi non la può ricambiare o sognare uno stile di vita che va ben oltre le sue reali possibilità. 3. Pregiudizio di conferma (bias di conferma). Le persone che soffrono della sindrome di Madame Bovary tendono anche a essere vittime del pregiudizio di conferma, conosciuto anche come bias di conferma: significa che prendono dalla realtà solo i pezzi che si adattano alle loro aspettative e alla visione distorta che ne hanno. Fanno orecchie da mercante ai segnali che indicano che si stanno smarrendo e non si rendono conto di nulla finché non vanno a sbattere contro il muro della realtà. In pratica, queste persone vedono solo ciò che vogliono vedere e interpretano ciò che accade in un

Classe di letteratura - volume 3A
Classe di letteratura - volume 3A
Dal secondo Ottocento al primo Novecento