Classe di letteratura - volume 3A

IN BREVE mi dettagli, spesso attratti dal successo e dal denaro, e vengono descritti legami familiari apparentemente forti ma che in realtà nascondono invidie e risentimenti, sotto l influenza di ambienti ed eventi che condizionano continuamente l esistenza umana. Come sottolinea Taine, che lo considera il primo narratore naturalista, Balzac non è un semplice osservatore, ma un attento analista capace, con lucidità scientifica, di ricondurre i caratteri e i comportamenti del singolo all interno di un contesto sociale e culturale complessivo. Per descrivere la realtà in modo oggettivo Flaubert dà la parola a un narratore onnipresente ma non più onnisciente, che osserva senza partecipazione. In Flaubert, la realtà da descrivere non è solo quella visibile, ma anche la realtà psicologica dei suoi personaggi: è questa una nuova forma di realismo. Gustave Flaubert Nei suoi libri, soprattutto in Madame Bovary (1857), Flaubert mira invece a fornire un modello di oggettiva esplorazione della realtà, di cui scruta i particolari, anche quelli a prima vista più ordinari e banali. Nel quadro del sistema borghese, egli dipinge con disincanto le insoddisfazioni e le vacue aspirazioni di una umanità mediocre e conformista; non si limita a delineare esteriormente la realtà, ma ricostruisce, grazie all osservazione diretta, all analisi psicologica e alla sottile ironia, anche l interiorità dei personaggi. L eclissi dell autore L opera di Flaubert riveste un ruolo fondamentale nel romanzo francese ed europeo dell Ottocento. La narrazione è impersonale e l autore, pur onnipresente, non è però onnisciente ed eclissa i sentimenti e i giudizi personali: egli «dev essere come Dio nell universo, presente ovunque e ovunque invisibile . Si tratta di un obiettivo che lo scrittore persegue con una tenacia e un accanimento che non hanno pre- Eugène Giraud, Ritratto di Gustave Flaubert, 1868-1881. Versailles, Musée National des Ch teaux de Versailles cedenti: Flaubert intende contrap- et du Trianon. porre all «odioso io , come egli lo definisce, cioè l io narrante tradizionale che giudica, interviene e interferisce nella materia descritta, lo scienziato impassibile che non abbozza dall esterno la psicologia e i moventi dei personaggi, ma si limita ad assumerne i punti di vista, fondendosi in essi. Siamo in tal modo dinanzi a una nuova forma di realismo, che non si accontenta di offrire al lettore il riflesso della realtà visibile, bensì si propone il fine di unire l osservazione diretta e rigorosa degli ambienti con l analisi delle suggestioni e dei tormenti che agitano il cuore degli individui. Flaubert nei suoi romanzi pone la massima attenzione alla parola da usare, perché sia la più corrispondente possibile alla realtà degli oggetti e delle situazioni da descrivere. Uno stile imperturbabile Tale poetica si riflette nelle soluzioni stilistiche adottate dall autore, il quale sostituisce al soggettivismo e all impegno ideologico tipici dell artista romantico la cura quasi maniacale della scrittura: «Lo scopo dell arte afferma egli stesso «è soprattutto il bello . In effetti, Flaubert è attentissimo a utilizzare la parola giusta per esprimere la verità degli oggetti e delle circostanze: per questo affronta studi e ricerche al fine di trattare con competenza scientifica gli argomenti dei suoi romanzi. 128 / IL SECONDO OTTOCENTO

Classe di letteratura - volume 3A
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Dal secondo Ottocento al primo Novecento