INTRECCI ARTE - I pittori della Scapigliatura

intre cci ARTE I pittori della Scapigliatura Sfumature di tecniche e di forme La Scapigliatura milanese, sviluppatasi tra il 1860 e il 1880, coinvolge letterati, ma anche pittori e scultori. Un particolare uso del colore Tranquillo Cremona (1837-1878) è forse il pittore più famoso del gruppo. Dal 1852 vive a Venezia, studente dell Accademia di belle arti, ma soprattutto avido studioso della pittura veneta del Quattrocento e del Cinquecento. Ad affascinarlo è l ultima produzione di Tiziano, caratterizzata da una ricchissima gamma cromatica, illuminata da bagliori d oro, e dalla tendenza a dissolvere e sfrangiare la linea di contorno. Dal 1860, per sfuggire all occupazione austriaca, è a Milano, dove inizia a frequentare il gruppo di artisti, letterati e musicisti scapigliati. La vicinanza con la loro produzione emerge decisamente nelle opere realizzate negli anni Settanta: i contorni delle figure scompaiono, le forme si sfaldano, illuminate dalla luce del crepuscolo. Il colore sfregato a secco sulla tela forma delle chiazze difficilmente leggibili da vicino, ma che da lontano permettono di ricomporre il soggetto. Le figure, giovani dall aspetto sensuale, si fondono con gli elementi naturali del paesaggio fino a diventare macchie di luce. Così accade nell ultimo dipinto dell artista, L edera, eseguito nel 1878 su commissione del musicista torinese Benedetto Junck. Nello stesso anno Cremona muore, a causa di un intossicazione dovuta alla sua abitudine di impastare i colori direttamente sulla mano e sul braccio. c Tranquillo Cremona, L edera, 1878, olio su tela. Torino, Galleria d Arte Moderna. Pittura di luce Vicino all ambiente della Scapigliatura milanese è anche il ferrarese Gaetano Previati (1852-1920), che si forma prima a Firenze e poi si diploma all Accademia di Brera di Milano nel 1877: dagli anni Ottanta dell Ottocento abbandona i soggetti patriottici e melodrammatici tipici del Romanticismo postrisorgimentale per avvicinarsi alle tematiche scapigliate. Il suo stile, personalissimo, evolve presto verso il divisionismo: in una pennellata allungata, i colori, dai toni chiari e dorati, si scompongono. Queste caratteristiche si notano nell opera Maternità, del 1891, presentata alla prima Triennale di Brera e accolta da giudizi discordanti: alcuni critici, infatti, lo accusarono di mancanza di volume, mentre altri ne apprezzarono le qualità visionarie e vicine al Simbolismo europeo. La maternità che dà il titolo alla composizione è celebrata come un principio astratto e spirituale, che parte dalla tradizione cristiana della Madonna con il Bambino ma diventa un soggetto universale: protetta da un gruppo di angeli in preghiera, quasi forme sfilacciate nella luce, una madre allatta teneramente il figlio; le figure perdono la loro materialità volumetrica, per sfaldarsi nella luce. c Gaetano Previati, Maternità, 1890, olio su tela. Novara, Collezione del Banco Popolare di Novara. 122

Classe di letteratura - volume 3A
Classe di letteratura - volume 3A
Dal secondo Ottocento al primo Novecento