Classe di letteratura - volume 3A

140 «Guardate, abbiamo lì, nel palazzo di fronte, una serra magnifica, delle petunie, una collezione di cardenie... 26 Così dicendo ci eravamo appoggiati al parapetto. In quel momento passava sulla via, e proprio in faccia a noi, un convoglio funerario.27 Ella lo vide, impallidì, retrocesse, si cacciò le mani nei capelli, emise un urlo terribile, e cadde rovesciata sul pavimento. Le sue cameriere accorsero, e la trasportarono nelle sue stanze in preda alle convulsioni più violente. Io uscii da quella casa, quasi insensato.28 26 cardenie: variante popolare di gardenie . 27 convoglio funerario: corteo funebre. 28 insensato: così stordito dall emozione da risul- tarne quasi privo di coscienza. DENTRO IL TESTO Dalla repulsione all attrazione Un coinvolgimento masochistico La struttura del capitolo e la conclusione a effetto I contenuti tematici Nelle pagine precedenti a quelle riportate, Tarchetti aveva abilmente suscitato un certo senso di suspense nel ritardare la comparsa di Fosca sulla scena: della donna i commensali del colonnello avevano più volte parlato, senza però che essa si fosse mai mostrata, essendo costretta a letto dalla malattia di cui soffriva. Nel capitolo XIII la sua presenza era stata tradita dalle «urla acute e strazianti provenienti dalle sue stanze, conseguenza delle «convulsioni nervose di Fosca, definita dalle parole del medico come «una collezione ambulante di tutti i mali possibili . Ora che Giorgio finalmente la vede, non può fare a meno di notarne la straordinaria bruttezza, una bruttezza talmente abnorme e iperbolica da farlo cadere in una condizione di afasia: Dio! Come esprimere colle parole la bruttezza orrenda di quella donna! (r. 5). Tuttavia l aspetto della donna è compensato da una sorta di grazia innata (v era ancora... di nascita distinta, rr. 19-21), da una certa intelligenza e cultura (che si dimostrano nella capacità di condurre la conversazione e di tenere testa alle sollecitazioni dell interlocutore) e dalla sua sensibilità (che si esprime nell offerta del mazzo di fiori a Giorgio). Nel dialogo con Giorgio si manifesta l inaspettata sincerità di Fosca: lui forse preferirebbe qualche argomento più convenzionale e meno confidenziale, temendo un eccessivo coinvolgimento personale. Tale coinvolgimento, invece, crescerà inevitabilmente nel prosieguo della vicenda. Se finora Fosca si è limitata a vagheggiare l amore, per lei impossibile nella realtà, sulle pagine dei romanzi sentimentali, ora che ha incontrato Giorgio proietterà su di lui il proprio bisogno di essere amata, creandosi nell immaginazione un possibile amore. Giorgio, per parte sua, cadrà fatalmente prigioniero della passione di lei: con il pretesto psicologico della compassione per l inferma, l amerà perché attratto dalla sua sensibilità patologica e dalla sua disperata infelicità. Così, definitivamente abbandonata Clara (l amante bella e sana), Giorgio si perderà nella relazione con Fosca, autentica donna-vampiro capace di togliere all uomo ogni residua energia vitale e di farne una vittima con cui condividere la propria malattia. Le scelte stilistiche Lo svolgimento del capitolo appare assai efficace nella sua struttura. Si inizia con l impressionante ritratto di Fosca, con la notazione di alcune caratteristiche fisiche (come gli occhi neri e i capelli scuri) tipiche della femme fatale, cioè della donna perditrice di tanta letteratura romantica e decadente. A esso segue la conversazione tra lei e Giorgio, che con la pacatezza del suo dipanarsi ottiene l effetto di rallentare il ritmo della scena, fino alla conclusione improvvisa dell incontro, determinata dell urlo terribile (rr. 140-141) provocato nella donna dalla semplice vista di un funerale. Nel comportamento squilibrato di Fosca si alternano crisi isteriche ed eccessi di dolcezza: così all inattesa soavità della sua voce (r. 35), che a un certo momento colpisce e commuove Giorgio al punto da disporlo benevolmente verso di lei, segue, alla fine del capitolo, il grido atroce che lo lascia quasi insensato (r. 143). LA CORRENTE / LA SCAPIGLIATURA / 111

Classe di letteratura - volume 3A
Classe di letteratura - volume 3A
Dal secondo Ottocento al primo Novecento