Novelle rusticane e le altre raccolte

Novelle rusticane e le altre raccolte

Scritte fra il 1881 e il 1883, le 12 Novelle rusticane (1883) svolgono nei confronti del successivo Mastro-don Gesualdo quella stessa funzione di preludio e anticipazione di temi e prospettive che Vita dei campi ha assunto per I Malavoglia.

Un orizzonte senza speranze Mentre l’ambiente rimane quello contadino della Sicilia, si amplia, rispetto ai Malavoglia, lo scenario sociale con la presenza di esponenti dei ceti più elevati e di figure di potenti: aristocratici decaduti, rappresentanti dei poteri locali, proprietari terrieri, “galantuomini”. Passa inoltre in secondo piano il tema della passione amorosa e al suo posto domina quello delle leggi economiche che regolano le relazioni umane. La difesa dei beni e delle ricchezze, la «roba», appare come l’unica ragione di vita che logora personaggi interiormente ridotti a pura e istintiva aggressività. In essi, Verga riflette l’incupirsi del suo pessimismo, trasformatosi in una sorta di fatalismo rassegnato nei confronti del destino individuale e collettivo. Non a caso, in alcune novelle fa irruzione la Storia: in Libertà, per esempio, si narra della rivolta contadina esplosa nell’agosto del 1860 a Bronte (nel Catanese) dopo l’arrivo dei garibaldini. L’eccidio che ne segue, deciso dagli aristocratici e dai notabili del luogo, esprime l’amara sfiducia dell’autore verso ogni ipotesi di cambiamento, compreso quello risorgimentale.

Il Verismo tra le strade e i salotti milanesi Nelle raccolte successive di novelle Verga innesta la propria concezione negativa della vita in un’ambientazione diversa. Nelle 12 novelle di Per le vie (1883) i protagonisti appartengono soprattutto al proletariato urbano milanese: operai, prostitute, popolani sbarcano a fatica il lunario e si ritrovano tra strade e osterie della grande metropoli. I temi principali sono la gelosia, il denaro e i tristi amori della povera gente, sulla quale incombe un destino di sconfitta e disperazione.

L’argomento erotico affiora spesso anche nelle novelle raccolte in Drammi intimi (1884) e nei Ricordi del capitano d’Arce (1891), ambientate nel contesto mondano dei salotti borghesi, mentre Vagabondaggio (1897) presenta una galleria di personaggi disparati, tra maestri, sfortunati artisti di strada e vinti dalla vita. L’ultima raccolta, pubblicata nel 1894, si intitola e ha per oggetto il mondo del teatro, metafora di un’esistenza inautentica e di un’arte ormai mercificata, ridotta a replicare, con i suoi stanchi interpreti, un prodotto scadente, adatto alle attese di un pubblico becero.

Classe di letteratura - volume 3A
Classe di letteratura - volume 3A
Dal secondo Ottocento al primo Novecento