Classe di letteratura - volume 2

95 100 105 110 115 120 opinione e per emendar i suoi libri e per accostarsi alle più sensate dottrine,56 discacciando da sé quei così poveretti di cervello che troppo pusillanimamente57 s inducono a voler sostenere ogni suo detto, senza intendere che quando Aristotile fusse tale quale essi se lo figurano, sarebbe un cervello indocile,58 una mente ostinata, un animo pieno di barbarie, un voler tirannico, che, reputando tutti gli altri come pecore stolide,59 volesse che i suoi decreti60 fussero anteposti a i sensi, alle esperienze, alla natura istessa? Sono i suoi seguaci che hanno data l autorità ad Aristotile, e non esso che se la sia usurpata o presa; e perché è più facile il coprirsi sotto lo scudo d un altro che l comparire a faccia aperta, temono né61 si ardiscono d allontanarsi un sol passo, e più tosto62 che mettere qualche alterazione nel cielo di Aristotile, vogliono impertinentemente63 negar quelle che veggono nel cielo della natura. [ ] simplicio Ma quando si lasci Aristotile, chi ne ha da essere scorta nella filosofia?64 nominate voi qualche autore. salviati Ci è bisogno di scorta ne i paesi incogniti e selvaggi, ma ne i luoghi aperti e piani i ciechi solamente hanno bisogno di guida; e chi è tale, è ben che si resti in casa, ma chi ha gli occhi nella fronte e nella mente, di quelli si ha da servire per iscorta.65 Né perciò dico io che non si deva ascoltare Aristotile, anzi laudo66 il vederlo e diligentemente studiarlo, e solo biasimo il darsegli in preda in maniera che alla cieca si sottoscriva a ogni suo detto67 e, senza cercarne altra ragione, si debba avere per decreto inviolabile; il che è un abuso che si tira dietro un altro disordine estremo, ed è che altri non si applica più a cercar d intender la forza delle sue dimostrazioni.68 E qual cosa è più vergognosa che l sentir nelle publiche dispute, mentre si tratta di conclusioni dimostrabili uscir un di traverso con un testo, e bene spesso scritto in ogni altro proposito, e con esso serrar la bocca all avversario? Ma quando pure69 voi vogliate continuare in questo modo di studiare, deponete70 il nome di filosofi, e chiamatevi o istorici o dottori di memoria; ché non conviene che quelli che non filosofano mai, si usurpino l onorato titolo di filosofo. Ma è ben ritornare a riva, per non entrare in un pelago infinito,71 del quale in tutt oggi non si uscirebbe. Però,72 signor Simplicio, venite pure con le ragioni e con le dimostrazioni, vostre o di Aristotile, e non con testi e nude autorità, perché i discorsi nostri hanno a essere intorno al mondo sensibile,73 e non sopra un mondo di carta.74 56 e non fusse... dottrine: egli non sarebbe pronto a cambiare opinione, a correggere i suoi scritti e ad adeguarsi alle teorie più attendibili. 57 pusillanimamente: in modo vile. 58 cervello indocile: mente indisciplinata. 59 stolide: stolte, stupide. 60 decreti: affermazioni. 61 né: e non. 62 più tosto: piuttosto. 63 impertinentemente: senza dimostrazioni pertinenti. 64 quando si lasci filosofia?: se si smettesse di seguire Aristotele, quale pensatore dovremmo seguire? 65 ma chi ha gli occhi per iscorta: chi ci vede bene ed è intelligente deve usare i propri sensi e la propria intelligenza come guida. 66 laudo: lodo. 67 il darsegli in preda a ogni suo detto: l affi- darsi senza riflettere a ogni parola di Aristotele. 68 altri non si applica più delle sue dimostrazioni: nessuno cerca più di provare la validità delle sue (di Aristotele) dimostrazioni. 69 quando pure: se, nonostante tutto. 70 deponete: lasciate, abbandonate. 71 Ma è ben infinito: ma è meglio tornare all argomento principale e non divagare, per non entrare in una questione (pelago: mare) infinita. 72 Però: perciò. 73 sensibile: che viene percepito attraverso i sensi, quindi reale. 74 mondo di carta: mondo fondato sul sapere libresco. L AUTORE / GALILEO GALILEI / 93

Classe di letteratura - volume 2
Classe di letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento